bioeconomia progetto enablingL’81% delle imprese edili che producono materiali chimici e additivi ha deciso di puntare sull’economia circolare nel post Covid-19. A dirlo è una ricerca americana del World green building council pubblicata su Recycling magazine, citata in una nota dell’azienda edile Chryso Italia. Uno studio che mostra come il comparto voglia puntare su un approccio green per affrontare la crisi generata dalla pandemia.

Imprese edili, nel post Covid-19 si punta sul green

Altro tema chiave è la necessità di declinare la sostenibilità ambientale a più livelli nella realizzazione degli edifici. Solo come esempio, a farla da padrone sarà il trend delle “Net-zero emissions”, ovvero l’impatto zero del carbonio. “Secondo il rapporto Bringing embodied carbon upfront pubblicato su Automative world, infatti – spiega una nota dell’azienda Chryso Italia – tutti i nuovi edifici, le infrastrutture e le riqualificazioni emetteranno il 40% in meno di CO2 incorporata entro il 2050”.

Le imprese edili hanno compreso la centralità delle sfide dell’economia circolare nel post Covid-19

“Il mondo dell’edilizia ha fortemente risentito delle sfide imposte dal coronavirus, momento storico che anticipa un cambiamento radicale della vivibilità urbana. Occorre puntare su nuovi edifici green che azzerino le emissioni di carbonio incorporate e sul rafforzamento dell’economa circolare in tutto il contesto europeo – ha spiegato in nota Paolo Novello, Ceo di Chryso Italia . “Anche noi ci stiamo muovendo in questa direzione poiché l’attenzione all’innovazione è da sempre parte integrante del nostro Dna”.

I 10 trend per l’edilizia del futuro

Ecco i 10 principali trend per il futuro delle costruzioni secondo gli esperti:

  • Focus sul concetto di “circular economy”: la circolarità favorisce nuove opportunità commerciali e garantisce un sistema di raccolta differenziata totale.
  • Grande attenzione alla sostenibilità ambientale: nel mondo dell’edilizia post Covid-19 sarà fondamentale continuare la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, coinvolgendo persone, aziende e interi settori produttivi.
  • Spazio agli edifici “green”: aumentano la produttività dei lavoratori, hanno un valore economico, garantiscono un miglior comfort abitativo e un notevole risparmio energetico.
  • Utilizzo di calcestruzzo drenante: grazie alla sua permeabilità e porosità si adatta alle componenti strutturali degli edifici, migliorandole anche dal punto di vista estetico.
  • Importanza delle “Net-zero emissions”: la riduzione delle emissioni incorporate di carbonio entro il 2050 rappresenta uno degli aspetti principali dello scenario post emergenza sanitaria.
  • Formazione a distanza: web in air, videoconferenze e corsi di formazione online, sdoganati durante il periodo di lockdown, diventeranno la prassi gestionale delle imprese.
  • Sanificazione degli impianti: l’emergenza sanitaria ha portato a un netto aumento di richiesta di impianti di aerazione da collocare all’interno delle strutture, in particolar modo griglie, bocchetti e filtri d’aria.
  • Ripensamento degli spazi: meno postazioni e meno consumi per ripensare a degli ambienti di lavoro “diffusi” e non più centralizzati, soprattutto per quanto concerne gli uffici.
  • “Smart buildings” e tecnologia 5G: impianti di connessione ultraveloce che rappresenteranno il nuovo standard in ambito edilizio, favorendo la costruzione di edifici che miglioreranno ambienti e stili di vita delle persone.
  • Automatizzazione dei servizi: robot, intelligenza artificiale e stampanti 3D saranno all’ordine del giorno nel futuro nelle costruzioni.
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