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“A Pasqua e Pasquetta sono state complessivamente raccolte e avviate a trattamento oltre 1600 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, 400 in più dell’anno precedente, sono stati impiegati più uomini del solito ma obiettivamente l’afflusso straordinario di turisti ha messo in difficoltà il sistema di raccolta in molti luoghi” è quanto sottolinea il sindaco Roma Roberto Gualtieri nel corso del Consiglio straordinario sui rifiuti, convocato in aula Giulio Cesare in data odierna.

Per questo il Sindaco afferma la necessità di avviare un “rilancio di Ama” ormai prossimo anche grazie al cambio di direttore generale, lavorare sulla “dotazione impiantistica e degli sbocchi” con 30 nuovi impianti. Incoraggiare il riuso e il riciclo dei materiali.

Il Piano Gualtieri ha inoltre l’obiettivo di abbattere i costi del trattamento, arrivando a una riduzione della Tari “di almeno il 20% e di potenziare in misura significativa le attività di raccolta e di pulizia della città”.

Le azioni di economia circolare e nuovi impianti previste per risolvere a Roma l’emergenza rifiuti

Incoraggiare il riuso e il riciclo dei materiali passando “dalle circa 1,7 milioni di tonnellate del periodo pre-pandemia alle 1580 nel 2026, per scendere poi ancora al di sotto negli anni successivi”. Portare “la raccolta differenziata almeno al 65% e di realizzare gli impianti per il riciclo, il riutilizzo e il recupero energetico della quota differenziata. Per questo, intendiamo investire sui centri di raccolta, e ci proponiamo di averne 30, di cui 10 attraverso il PNRR”.

Di questi due saranno “impianti di bio-digestione anaerobica, finalizzati al trattamento della frazione organica. Si tratta di impianti che producono compost e biogas” progetti che Ama presenterà per partecipare a bandi PNRR.

“Abbiamo inoltre chiesto finanziamenti per due ulteriori impianti per trattare carta e plastica, al fine di recuperare 200.000 tonnellate l’anno”.

Rispetto al trattamento della quota indifferenziata di rifiuti e degli scarti di quella differenziata la città di Roma intende dotarsi di un termovalorizzatore  a controllo pubblico. “Il modello che intendiamo perseguire è quello della valorizzazione energetica e del completo superamento della dipendenza dalle discariche, in linea con quanto indicato dal Programma nazionale per la gestione dei rifiuti da poco presentato dal Governo”. “Ad oggi Roma Capitale chiude il ciclo dei rifiuti sul suo territorio e con propri impianti per una quota inferiore al 2% delle quantità prodotte“. Un ritmo che porterebbe una discarica di grandi dimensioni da 1 milione di tonnellate, a durare “meno di due anni e mezzo dopo i quali se ne dovrebbe realizzare un’altra e poi un’altra ancora”. Un consumo di suolo e uno spreco di risorse imponente. Per questo un sistema di recupero di energia da rifiuti non riciclabili si dimostra centrale nella Capitale.

I numeri del termovalorizzatore per Roma

Secondo il sindaco, il nuovo impianto da 600mila tonnellate, da realizzare in tempi rapidi, permetterà di chiudere il Tmb di Rocca Cencia e di abbattere del 90% l’attuale fabbisogno di discariche.

“In questo modo, dichiara Gualtieri, la Capitale avrà bisogno solo di una piccola discarica di servizio per il conferimento di residui inerti che potrà limitarsi a 60mila tonnellate l’anno e avrà un impatto ambientale sostanzialmente nullo. Questo grazie al fatto che, le ceneri pesanti prodotte dal termovalorizzatore sono recuperabili al 90% e quelle leggere da smaltire in discarica sono pari al 4% della massa iniziale”.

La produzione di calore e di energia

L’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Sabrina Alfonsi spiega che, sul piano della produzione di energia e di calore: “Il nuovo termovalorizzatore sarà in grado di produrre energia elettrica per 150mila famiglie e riuscirà a produrre calore per 36mila famiglie, con un risparmio di gas che è equivalente a quello consumato da 60mila famiglie l’anno”.

Che puntualizza come il Piano dei rifiuti guardi con convinzione alla differenziata come scelta prevalente “La capacità di trattamento del nuovo impianto, fissata in 600 mila tonnellate anno, tiene conto del trend di crescita costante della raccolta differenziata ed è inferiore a quella teorica che servirebbe a coprire interamente la quota di rifiuti da inviare a recupero energetico, a garanzia dell’intenzione di questa Amministrazione di proseguire nel percorso per rendere Roma una città più moderna, sostenibile e allineata alle altre grandi capitali europee” conclude Alfonsi.

Un svolta storica per i rifiuti della Capitale grazie anche al “no” alle discariche il commento di Lista Civica Gualtieri Sindaco

L’annuncio del sindaco è stato apprezzato dal leader di Azione Carlo Calenda, dal segretario PD Enrico Letta e dal gruppo Lista Civica Gualtieri Sindaco.

Sui rifiuti finalmente siamo a una svolta storica per Roma. Per la prima volta nella storia di questa Città un’amministrazione a sei
mesi dal suo insediamento si assume la responsabilità di chiudere il ciclo dei rifiuti sul suo stesso territorio con un piano serio, puntuale e coraggioso. –
afferma il gruppo della Lista Civica Gualtieri Sindaco in una nota- Soprattutto lo fa investendo sulle nuove tecnologie impiantistiche dicendo allo stesso tempo
“no” a discariche e investendo nettamente nella riduzione dei rifiuti. Un piano completo e articolato che porterà anche un sensibile risparmio per i cittadini
dal punto di vista delle bollette energetiche e della tassazione sui rifiuti. Chiudiamo finalmente l’era dell’inerzia a Roma e apriamo la stagione delle
riforme e del vero cambiamento. La Civica Gualtieri è in campo a fianco del Sindaco anche in questa battaglia di civiltà”, conclude la nota.

I risultati raggiunti dal Piano straordinario di pulizia: un aumento di di “2000 tonnellate i quantitativi settimanali di rifiuti raccolti e rimosso oltre 4000 tonnellate di scarti abbandonati. Inoltre, sono state pulite centinaia di km di strade e marciapiedi, con interventi su erbe infestanti lungo circa 3000 km di strade e potature di alberi lungo oltre 130 strade. Sono anche state pulite e liberate oltre 3200 tra caditoie, griglie e bocche di lupo. Allo stesso tempo è stata potenziata la manutenzione della flotta dei mezzi Ama adibiti alla raccolta e alla pulizia con oltre 300 mezzi tra leggeri e pesanti rientrati in servizio, a cui si sono aggiunti ulteriori nuovi mezzi, nel quadro di un potenziamento del personale”.

Il No dei M5s, Sinistra Civica Ecologista e LcR

Il Piano Rifiuti della Regione Lazio non prevede l’installazione di nuovi inceneritori: stiamo parlando di un vincolo che vale per tutti i territori del Lazio, compresa Roma” è quanto affermano in una nota congiunta i consiglieri capitolini Paolo Ferrara (M5S) e Antonio De Santis (LcR).”L’idea di Gualtieri di realizzare un inceneritore non è dunque fattibile e non troverà mai il consenso del M5S regionale che, lo ricordiamo al sindaco e alla sua assessora Alfonsi perché forse se lo sono dimenticato, è parte integrante della maggioranza che sostiene il presidente Zingaretti. Abbiamo poi appreso che vogliono portare la legge in aula in Regione per cambiare la norma senza passare per le commissioni di riferimento: ma se questi signori hanno intenzione di fare manovre di palazzo apportando le modifiche alla legge nottetempo o nelle segrete stanze non glielo permetteremo mai. Un siffatto inceneritore con la transizione ecologica e con l’Agenda 2030 non ha proprio nulla a che fare: il sindaco riponga subito nel cassetto delle gaffe questa idea e vada oltre”.
“Abbiamo sempre espresso, senza ipocrisia, la nostra contrarietà all’ipotesi di realizzare un inceneritore a Roma, soprattutto senza un piano adeguato per rafforzare fortemente la raccolta differenziata. Nell’affrontare la questione rifiuti, dobbiamo ragionare con un orizzonte temporale più ampio. Siamo convinti che per affrontare l’emergenza attuale servano, infatti, scelte strategiche realmente innovative e sostenibili dal punto di vista ambientale” dichiarano Michela Cicculli e Alessandro Luparelli, consiglieri di Sinistra Civica Ecologista “Siamo convinti che Roma necessiti di politiche per l’economia circolare, il riciclo, il riuso, la raccolta porta a porta spinta, la multimodalità, ma soprattutto di una condivisione con le sue comunità e con i territori delle scelte da attuare.
Una reale partecipazione, un audit pubblico su una questione strategica sia per i cittadini e le cittadine, sia per l’ambiente”. Che concludono “Prendiamo atto degli indirizzi che il Sindaco sta dando per l’avvio di nuova fase della gestione dei rifiuti a Roma, ma sentiamo allo stesso tempo la responsabilità di esprimere il nostro punto di vista differente che esige di conoscerne i dettagli e capire nello specifico quali impianti, dove e con quali modalità verranno realizzati.”
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