Discarica E1556805483912Sabato 11 gennaio oltre due mila cittadini hanno manifestato contro la realizzazione della discarica a Monte Carnevale, il sito indicato nella delibera capitolina del 31 dicembre 2019, per allestire il nuovo sito di smaltimento in vista della chiusura della discarica di Colleferro. La manifestazione dimostrativa è stata organizzata da alcune associazioni e comitati della Valle del Sacco e, come richiesto dagli stessi organizzatori, non c’è stata nessuna bandiera di partito. “Gli agricoltori della Valle Galeria dicono no alla seconda Malagrotta”,Massimina unita per non morire”, “Discariche, inceneritori, biogas e biomasse: mettiamoci una croce” e “La salute è un diritto” tra i messaggi più significativi degli striscioni sventolati durante la manifestazione. “Uniti si vince, la Valle non si tocca”, poi, il coro delle giovanissime voci che hanno aderito.

In mezzo ai cittadini hanno manifestato anche diversi militanti politici, tra cui l’on. Stefano Vignaroli, presidente della commissione Ecomafie, e Silvia Crescimanno, la presidente del XII municipio. La manifestazione si è poi trasformata in un corteo con a capo una bara portata a spalla da alcuni cittadini che era stata rinominata con la vernice “Monte Carnevale” e “Valle Galeria”. “L’unico intervento che qui è ammissibile è quello volto al risanamento ed alla bonifica delle decennali devastazioni”, hanno dichiarato gli attivisti del Comitato Valle Galeria Libera, la cui pagina Facebook ha raggiunto quasi 6.000 seguaci in pochi giorni.

I pareri negativi

La manifestazione rimarca il forte no cittadino e politico alla realizzazione dell’opera. Negli ultimi giorni sono arrivati diversi pareri negativi: quello del ministero della Difesa e dei dipartimenti Ambiente e Urbanistica del Comune di Roma Capitale, inviati alla struttura tecnica formata da Regione, Comune e Città Metropolitana che ha stilato la lista delle strutture idonee a ospitare i rifiuti della capitale.

Anche l’Enac ha dichiarato di non condividere questa scelta “sbagliata”. “Si fa osservare – si legge nella lettera che ha inviato al Comune di Roma Capitale e alla Regione Lazio – che l’area di Monte Carnevale dista pochi chilometri dall’aeroporto di Fiumicino, il più grande aeroporto di Italia frequentato annualmente da circa 43 milioni di passeggeri, e che il sito si trova vicino all’ex discarica di Malagrotta che per decenni è stata una minaccia per la sicurezza dell’aviazione civile. Infatti si ricordano i due incidenti aerei avvenuti in aeroporto nel 2007 e nel 2012 (Delta Airline N834MH, Arerolineas Argentinas AR1141) a causa della presenza di gabbiani reali, una specie particolarmente grande, gregaria e numerosa che ha trovato il nutrimento dai rifiuti della discarica di Malagrotta”. Il timore principale riguarda la sicurezza del trasporto aereo minata dal “wildlife strike”, l’impatto degli aeromobili con i volatili. Il fenomeno è stato provocato dall’abbondanza di rifiuti nell’ex discarica di Malagrotta che per anni hanno alimentato una copiosa colonia di gabbiani reali che minano la sicurezza del trasporto aereo. “Dal 2013 – prosegue la missiva – con la chiusura della discarica di Malagrotta, in aeroporto la presenza di gabbiani è crollata del 76% in un solo anno e questo ha determinato un calo dell’83% dell’indice di rischio stabilito dall’Enac, con un notevole miglioramento della sicurezza aerea”. 

Lo stop di Colleferro

Dopo aver incontrato la scorsa settimana Vignaroli, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha ricordato la necessità di tenere in considerazione le esigenze delle popolazioni del territorio. Lo stesso capo di discastero sta provando a ritardare lo stop alla discarica di Colleferro, previsto per questo mercoledì, dovuto alla fine del contratto di concessione ventennale per i terreni di Colle Fagiolara avvenuto lo scorso dicembre. Il Comitato Residenti Colleferro non ha ricevuto alcun atto formale, ha dichiarato la rappresentante Ina Camilli alla stampa locale.

A oggi palla ai tecnici di Roma Capitale, Città Metropolitana e Regione. In particolare, alla Pisana che, come previsto dalla legge, dovrà rilasciare l’autorizzazione finale sulla realizzazione di una vera e propria discarica.

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