pesca

Mangimi aumentati del 35%, energia elettrica dal 200% al 300%, ossigeno liquido +250%. Sono gli incrementi registrati da Api di Confagricoltura che rilancia nella fotografia del settore pesca. L’Associazione piscicoltori italiani rileva rincari anche nella logistica interna (mezzi aziendali e imbarcazioni) e negli scambi con fornitori e clienti dovuti agli aumenti dei carburanti agricoli, oltre che nel costo degli imballaggi, dei materiali e pezzi di ricambio necessari alla manutenzione degli impianti e delle attrezzature.

A rischio prodotto pesca made in Italy

La situazione, dopo oltre 6 mesi di crisi geopolitica internazionale, “è aggravata dalla forte carenza idrica determinata dal prolungarsi del periodo siccitoso”, si legge nella nota stampa, aggiungendo: “Queste le cause scatenanti di considerevoli e potenzialmente irreversibili ripercussioni sulle imprese del settore”.

A causa del drastico aumento dei costi di produzione, “sono letteralmente saltate le programmazioni per i prossimi mesi, incidendo sulla presenza del prodotto ittico d’acquacoltura, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di molte imprese del settore e la presenza di pesce made in Italy fino alle prossime feste natalizie”, evidenzia Api nella nota.

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Imprese a rischio chiusura e pesce importato sulle tavole

L’aumento del costo unitario di produzione è raddoppiato nei sistemi fortemente dipendenti dalla disponibilità di energia elettrica. Nel caso degli impianti a terra, gli allevatori hanno attivato le pompe, prevalentemente inutilizzate da 2003 (altra annata estremamente siccitosa). Rilevante anche l’impatto sulle aree lagunari, in particolare nel Nord Adriatico.

Il quadro che si è determinato dal punto di vista economico preoccupa il presidente di Api, Pier Antonio Salvador: Per gli allevamenti non si può configurare un lockdown ma, senza urgenti provvedimenti in grado di abbattere immediatamente i costi, crescerà inevitabilmente il numero delle imprese a rischio chiusura, costringendo gli italiani a consumare sempre più pesce importato”, denuncia nella nota stampa.

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