agricoltura

La Commissione europea ha approvato, nell’ambito del quadro temporaneo di crisi, il regime di aiuti di Stato italiani per i settori di agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura da 1,2 miliardi di euro.

Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione responsabile della concorrenza, ha detto: “Il regime da 1,2 miliardi di euro consentirà all’Italia di sostenere i settori dell’agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura colpiti dall’aumento dei costi dei fattori di produzione causato dall’invasione russa dell’Ucraina e dalle relative sanzioni. Continuiamo a rimanere a fianco dell’Ucraina, ma al tempo stesso proseguiamo la stretta collaborazione con gli Stati membri per garantire che le misure nazionali di sostegno possano essere attuate in modo tempestivo, coordinato ed efficace, tutelando nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico”. 

Le misure previste

Il regime quadro, notificato alla Commissione dall’Italia, prevede misure di sostegno alle aziende nei settori dell’agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura. Tra queste, sono incluse: agevolazioni fiscali o di pagamento, sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, esenzioni e riduzioni del pagamento di contributi previdenziali e assistenziali. 

Gli aiuti non potranno superare i 35mila euro per coloro che si occupano della produzione primaria nei settori coinvolti, invece, per le imprese degli altri settori il tetto massimo è di 400mila euro.

Oltre alle misure suddette, rientrano anche i prestiti agevolati e le garanzie, nonché tutte le misure che possono compensare l’aumento dei prezzi dell’energia. In questo caso, l’aiuto spettante ad ogni beneficiario non potrà superare il 30% dei costi ammissibili e il tetto massimo è di due milioni di euro. Questo tetto per le aziende ad alto consumo di energia può arrivare fino a 25 milioni e, per chi opera nei settori maggiormente colpiti, sale a 50 milioni.

Saranno escluse da queste misure le realtà sotto controllo russo.

Sono inoltre previste una serie di garanzie come la proporzionalità tra l’importo messo a disposizione e l’entità dell’attività economica, l’intensità energetica delle aziende e i requisiti di sostenibilità e protezione dell’ambiente.

Il quadro temporaneo sarà attivo fino al 31 dicembre 2022 e la Commissione potrà anche prorogarlo se necessario.

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