Rinnovabili in Africa, quali rischi e opportunità

Il dibattito nel corso del webinar "Accelerate Private Sector Investment to Meet SDG7 and Energy Transition Goals in Africa" che si è svolto ieri 11 luglio.

Cucinare senza inquinare, aumentare la interconnessione delle reti e sviluppare di più le rinnovabili a partire da prodotti finanziari per sostenerle. Un quadro che chiede di avere un approccio olistico in grado di mettere in relazione le energie verdi con la produzione di acqua pulita. Ma anche attenzione alla produzione di batterie usando i materiali rari di cui è dotata. Questi i target ambiziosi che si trova a dover affrontare l’Africa sintetizzati da Anthony Monganelli, Economic Affairs Officer di UNECA nel corso del webinar “Accelerate Private Sector Investment to Meet SDG7 and Energy Transition Goals in Africa” che si è svolto ieri 11 luglio.

Rinnovabili in Agrica Anthony Monganelli, Economic Affairs Officer di UNECA nel corso del webinair
Anthony Monganelli, Economic Affairs Officer di UNECA nel corso del webinair

Non solo target nazionali di transizione ecologica anche un supporto immediato alla salute personale

Il rapporto tra carburante usato per cucinare e morti domestiche nel Continente africano spaventa. “80% delle popolazione usa biomasse per cucinare” spiega Anthony Monganelli, economic affairs officer di UNECA “A questo elemento sono strettamente correlate le morti per inquinamento indoor. A questo dato si aggiunge la stretta correlazione con l’assenza di una fonte energetica alternativa.

Nel Continente per quanto le rinnovabili siano in crescita non riescono a rispondere alle esigenze della maggioranza della popolazione che comunque preferiscono o si possono permettere solo l’uso della biomassa per cucinare. Non a caso l’Africa detiene un altro primato: l’inquinamento maggiore lo producono le case più che e attività produttive.

“Per accellerare l’introduzione delle rinnovabili servono incentivi” rimarca Monganelli “E’ necessario incoraggiare pratiche per la cottura dei cibi che sia pulita. Stiamo lavorando da più di 10 anni nell’incremento di tecnologie green per la cottura di cibi. E’ un percorso lungo che non va perso di vista mentre si guarda ai target di sostenibilità nazionali”. Secondo l’Economic affairs officer di UNECA un grosso ruolo lo svolgono il profilo normativo e gli incentivi. Infine necessario il passaggio culturale “Bisogna dare priorità a questo tema e riconoscere il ruolo delle donne in questo cambiamento ed ingaggiarle” avverte Anthony Monganelli.

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Le Raccomandazioni UNECA nelle slides di
Anthony Monganelli, Economic Affairs Officer di UNECA nel corso del webinair

Cosa limita gli investimenti in rinnovabili nel Paese

In realtà in Africa gli investimenti in rinnovabili ci sono e non mancano i piani statali, ma data l’estensione del Continente e l’assenza di grandi reti di interconnessione gli sforzi in corso sono ancora troppo pochi, per dare un concreto supporto alle esigenze di energia, secondo la visione di Robert Lisinge, acting director, private sector development and finance division, United Nations Economic Commission for Africa,  UNECA. Esigenze che dovrebbero andare di pari passo con una risposta all’esigenza idrica, rimarca Monganelli se queste due sfide vengono guardate insieme forse sarà più facile riuscire a fare la differenza.

Sta di fatto che come denuncia anche la IEA in un suo recente rapporto di giugno 2023 dalla pandemia di Covid-19 sono diversi gli stati che hanno ridotto gli investimenti in ambito delle rinnovabili in diverse aree del mondo.

In questo quadro poco riescono a fare gli investimenti dei privati. Che secondo Andrea Renzulli, head of policy and regulation di RES4Africa “non sono favoriti”. Necessario inoltre, sottolinea Renzulli “investire nelle reti e nelle connessioni tra le regioni, con maggiori progetti regionali”.

Un quadro su cui pesa uno scenario di “alto rischio di investimento. Il Continente  risponde con ben ventisette tipologie di rischi in cinque gruppi di aree problematiche diverse”. Si tratta delle seguenti aree (vedi anche foto sotto) Ambientale e sociale; quadro normativo; costi finanziari; costruzioni e operazioni; rischi rispetto il ritorno di investimento.

Africa verso le rinnovabili ventisette tipologie di rischi in cinque gruppi di aree problematiche diverse
ventisette tipologie di rischi in cinque gruppi di aree problematiche diverse

Serve un action plan sfidante per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e recuperare sul ritardo green

Certamente per rispondere alle sfide del 2050 serve un maggiore coinvolgimento del Paese concorda Lisinge che sottolinea come serva maturare “Una strategia energetica e imprenditoriale”.

Un ritardo che si sente come denuncia Roberto Vigotti segretario generale di RES4Africa: “Prima l’America latina era come l’Africa. Ora invece molte delle aziende che fanno parte della mia associazione riescono ad investire in America Latina. Mentre l’Africa è rimasta indietro. Bisogna migliorare la cultura delle rinnovabili e sottolineare i vantaggi che possono derivarne. In questo contesto ovviamente l’assenza di quadro normativo e politico certo e l’alto rischio di investimento non sono di aiuto. Il costo del capitale in Uganda ad esempio è sette volte superiore all’Italia” spiega il Segretario generale di RES4AFrica, dato che tutte le difficoltà in campo non favoriscono di certo le aziende estere che intendono effettuare investimenti. Ostacoli che Vigotti è certo si può superare con una attenta e capillare formazione su cui la sua Fondazione è molto attiva.

Insomma il Continente Africano è ricco di opportunità anche per la transizione ecologica e non solo per le terre rare che sostengono diverse nuove tecnologie ma stenta a prendere il volo verso l’energia rinnovabile. Un cambiamento quello dell’Africa verso il green che potrebbe portare tanto benessere ma che deve in primis, come sempre, cominciare dalla visione del Paese stesso.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.