Piano nazionale integrato energia e clima, la prima valutazione dell’UE rispecchia le previsioni del MASE

Nel frattempo, il Ministero ha approvato importanti norme per promuovere l’agrivoltaico e la tutela delle zone costiere.

Il 18 dicembre, la Commissione europea ha pubblicato le proprie valutazioni riguardo alle bozze aggiornate dei piani nazionali per l’energia e il clima inviate dagli Stati membri.


Nonostante le misure previste rappresentino un buon punto di partenza per il raggiungimento degli obiettivi comunitari fissati per il 2030, l’UE chiede ai governi di essere ancora più ambiziosi. Altrimenti, non sarà possibile ridurre le emissioni di gas serra del 55 per cento entro la fine del decennio, e raggiungere il 42,5 per cento di fonti rinnovabili nel mix energetico.

PNIEC, le parole del Ministro Pichetto Fratin

La Commissione ha pubblicato anche delle specifiche raccomandazioni per i singoli Paesi, Italia compresa: i piani dovranno essere aggiornati e rimandati entro il 30 giugno 2024. Il nostro Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è fiducioso: “La proposta trasmessa a Bruxelles nel mese di giugno rappresenta un punto di partenza ambizioso, ma al contempo realistico, che guarda agli obiettivi ambientali del 2030, che sembravano irraggiungibili con il vecchio Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC)”.

DL Energia, PNIEC
Il ministro Pichetto Fratin © MASE

La prima valutazione del PNIEC da parte dell’UE conferma le previsioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), positive riguardo all’incremento delle rinnovabili e al sistema di riduzione delle emissioni nel settore industriale (ETS). Resta da lavorare per centrare gli obiettivi relativi ai settori dei consumi civili, dei trasporti e dell’agricoltura.

Il ruolo del trasporto marittimo nella propagazione delle specie aliene

È proprio da questi ultimi due settori che arrivano importanti novità. La prima riguarda il trasporto marittimo: il 19 dicembre sono stati approvati i ddl di ratifica ed esecuzione del Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo (ICZM) e della Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi (la cosiddetta Ballast Water Convention).

Il Protocollo ICZM mira alla gestione integrata delle zone costiere mediterranee, attraverso l’armonizzazione delle varie policy che le riguardano e una pianificazione oculata, che assicuri l’effettivo sviluppo sostenibile di tali aree. La Ballast Water Convention, invece, punta a prevenire il trasferimento degli organismi acquatici e dei patogeni trasportati dalle acque di zavorra delle navi e la loro introduzione, attraverso discarica non controllata, nelle acque costiere degli Stati. Un importante passo avanti nella lotta contro la diffusione delle specie aliene invasive.

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Il contributo del settore agricolo alla diffusione dell’energia pulita

Sul fronte dell’agricoltura, infine, si è compiuto un avanzamento in ambito agrivoltaico. Il 22 dicembre, il Ministro Pichetto Fratin ha firmato un decreto – già approvato dalla Commissione europea – che mira all’installazione di almeno 1,04 gigawatt di sistemi agrivoltaici avanzati, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza, entro il 30 giugno del 2026.

“La diffusione dell’agrivoltaico è una chiave per la decarbonizzazione in un settore strategico, fatta attraverso un uso intelligente e sostenibile del suolo, che aiuti l’ambiente, la produzione e lo sviluppo delle rinnovabili. L’agricoltura italiana, eccellente per la sua qualità riconosciuta in tutto il mondo, sarà ancor più protagonista della transizione ambientale ed energetica”, ha commentato il Ministro.

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Gli impianti saranno finanziati attraverso due misure: la concessione di un contributo in conto capitale (nella misura massima del 40 per cento dei costi ammissibili) e una tariffa incentivante sulla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.

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