Oggi, 15 maggio, è l’Overshoot Day d’Italia

Se tutti nel mondo vivessero come gli italiani, servirebbero 2,7 Pianeti.

Oggi, 15 maggio, è l’Overshoot Day per l’Italia. Ciò significa che il nostro Paese ha già finito le risorse che la Terra è in grado di offrirgli. Anche l’anno scorso era caduto esattamente a metà di questo mese.

Per soddisfare una domanda di risorse così elevata da parte degli italiani, servirebbero 5,2 “Italie”. Se tutti nel mondo vivessero come noi, ci sarebbe bisogno di 2,7 Pianeti come la Terra.

Quand’è l’Earth Overshoot Day

Il Qatar è il Paese dove l’Overshoot Day è arrivato prima nel 2023, il 10 febbraio. Il 5 giugno, Giornata mondiale dell’ambiente, il Global Footprint Network svelerà la data dell’Earth Overshoot Day, valida su scala globale. Cadrà probabilmente a luglio, e pensare che nel 1971, primo anno in cui l’organizzazione calcolò tale data, era stato a dicembre.

Overshoot Day

 

#MoveTheDate

Natura, città, popolazione, cibo ed energia sono i settori in cui si può intervenire per ritardare l’arrivo di questo giorno. #MoveTheDate è il motto della giornata. Partiamo dalla natura, e dal suo rapporto con la città e i suoi abitanti: secondo i dati di Ispra e Legambiente, l’Italia perde circa due metri quadrati di suolo ogni secondo, a danno di aree naturali e agricole. Terreni che fanno spazio a nuovi edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali, logistici o produttivi e ad altre aree a copertura artificiale all’interno e all’esterno dei centri urbani esistenti.

Consumo di suolo e deforestazione sono, insieme ai cambiamenti climatici, fra le cause del declino della biodiversità nel nostro Paese: secondo il WWF, il 68 per cento dei nostri ecosistemi è in pericolo, il 35 per cento in pericolo critico; il 30 per cento delle specie di animali vertebrati e il 25 per cento delle specie animali marine del Mediterraneo rischiano l’estinzione.

Leggi anche: L’Italia vanta una ricca biodiversità, ma troppe specie rischiano l’estinzione

Un approccio basato sulla natura…

Il recupero degli habitat, la corretta gestione delle foreste, l’incremento delle aree marine protette e il ricorso alle soluzioni basate sulla natura (le cosiddette “Nature-Based Solutions”) rappresentano alcuni dei mezzi più efficaci per combattere il riscaldamento globale. Tant’è che le Nazioni Unite hanno deciso di dedicare il decennio 2021-2030 proprio al ripristino degli ecosistemi.

Un approccio basato sull’idea che l’uomo non sia qualcosa di estraneo alla natura, ma ne sia invece parte integrante. Un metodo su cui basare ogni modello produttivo, come ci richiede il dodicesimo Obiettivo di sviluppo sostenibile. Vogliamo parlare di alimentazione? Pensiamo all’agricoltura rigenerativa. Vogliamo parlare di energia? Concentriamoci sulle fonti rinnovabili, non su quelle che ci hanno portato a trivellare il Pianeta.

WWF Italia biodiversità
Il ripristino degli ecosistemi terrestri e la creazione di aree marine protette sono strategie efficaci contro la crisi climatica © WWF Italia

… per affrontare sfide interconnesse

Come ricorda l’amministratore delegato di Global Footprint Network, Steven Tebbe, le sfide che dobbiamo affrontare sono interconnesse. “Il clima, ovviamente, ma anche la biodiversità, lo sfruttamento delle risorse e le questioni sociali, tra cui povertà, ingiustizia, disuguaglianza. Tutto questo – e altro ancora – è aggravato dai conflitti armati, che non fanno altro che infiammare le crisi ambientali, politiche, economiche e sociali”.

“Dal punto di vista dell’azione per il clima, e in generale la tutela delle risorse naturali, vincoli e limiti non rappresentano un messaggio ‘popolare’. Spesso, i politici preferiscono promettere che la tecnologia risolverà tutto, creando una miriade di nuovi posti di lavoro. Come abbiamo visto, però, questo è un approccio imperfetto nella migliore delle ipotesi. Quindi, è fondamentale ora che i decisori politici, così come i responsabili delle decisioni a livello aziendale, siano dotati di strumenti concreti per intraprendere azioni significative che cambino il nostro corso e creino un impatto duraturo”.

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