Materie critiche, delicato equilibrio tra estrazione e ambiente

I risultati del primo report IEA sul tema.

Litio, cobalto, nichel e rame. Queste le materie rare che le tecnologie green stanno richiedendo in quantità massiccia. È quanto indica il primo rapporto annuale dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) sul tema, dal titolo “Critical Minerals Market Review 2023”.

“In un momento cruciale per le transizioni verso l’energia pulita in tutto il mondo, siamo incoraggiati dalla rapida crescita nel mercato dei minerali critici, che sono cruciali per il mondo per raggiungere i suoi obiettivi energetici e climatici”, ha detto in una nota il direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol. “Anche così, grandi sfide rimangono. Molto di più deve essere fatto per garantire catene di approvvigionamento per i minerali critici che siano sicure e sostenibili”.

Un equilibrio non sempre facile da mantenere, ma che, come evidenzia l’analisi della IEA, è fondamentale per raggiungere i target della transizione ecologica.

I numeri del mercato dei minerali per la transizione energetica

Il mercato dei minerali per la transizione energetica ha raggiunto i 320 miliardi di dollari nel 2022. Un numero destinato a crescere rapidamente diventando sempre più al centro dello sviluppo dell’industria mineraria globale.

Tra il 2017 e il 2022 la domanda complessiva di litio è triplicata. Il cobalto ha visto un aumento del 70% e il nichel del 40%. Non a caso, il litio ha visto il più forte aumento degli investimenti, un salto del 50%, seguito da rame e nichel.

In questo contesto gli investimenti nello sviluppo minerale critico sono aumentati del 30% solo lo scorso anno, mentre c’era stato un aumento del 20% nel 2021. 

Le sfide della transizione hanno bisogno di progetti sostenibili per l’estrazione di minerali

Secondo l’analisi della IEA, “se tutti i progetti minerari critici previsti a livello mondiale saranno realizzati, l’offerta potrebbe essere sufficiente a sostenere gli impegni nazionali sul clima annunciati dai governi”.

Se dovessero vincere i ritardi serviranno comunque altri progetti entro il 2030 al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5 ºC.

Per quanto le aziende stiano facendo progressi negli investimenti comunitari, nella sicurezza dei lavoratori e nell’equilibrio di genere, le emissioni di gas a effetto serra dovute all’attività estrattiva rimangono elevate. Si tratta di circa la stessa quantità emessa ogni anno per tonnellata di produzione di minerali. I prelievi d’acqua sono quasi raddoppiati dal 2018 al 2021.

Un tool on line per verificare lo stato delle richieste di materie critiche

La IEA ha anche elaborato uno strumento on line interattivo che fornisce risultati di proiezione della domanda nell’ambito di vari scenari energetici e tendenze dell’evoluzione tecnologica.

Nel tool on line è possibile: “cercare la domanda totale di minerali chiave (rame, litio, nichel, cobalto e neodimio) e la domanda di minerali prevista nel settore dell’energia pulita per tecnologia e materie prime in diversi scenari e casi tecnologici, inclusi dodici casi alternativi che modellano l’impatto di diverse tecnologie o comportamenti dei consumatori”.

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