Crescono le controversie tra privati e imprese contro pubbliche amministrazioni per danni causati dall’emergenza climatica, secondo gli ultimi dati della Camera Arbitrale di Milano.

L’incremento di questi casi e la loro frequenza a distanza ravvicinata nel tempo induce a presumere che dietro questi episodi apparentemente accidentali ci sia un problema più complesso, che è quello del cambiamento climatico.

Manca una specifica normativa per il cambiamento climatico

Questo tema attualmente non ha una sua specifica disciplina normativa e non trova nelle aule di tribunale una sua definizione giuridica: in sede giudiziaria ciò porta spesso le parti a non vedere soddisfatte le proprie pretese e aspettative. Con la mediazione, che è un mezzo di risoluzione alternativa delle controversie, attraverso le tecniche di dialogo, comunicazione e negoziazione è più facile arrivare a una soluzione del conflitto soddisfacente per le parti contendenti. La mediazione è un istituto informale, grazie al quale due o più parti coinvolte in un conflitto si fanno assistere da un terzo neutrale (il mediatore) che ha lo scopo di cercare una soluzione alla lite. Il mediatore non decide né propone soluzioni, facilita la comunicazione e assiste le parti nel realizzare un negoziato efficace. Solitamente la mediazione è volontaria e riservata e consente di preservare i rapporti con i fornitori e i clienti, risparmiare su costi e tempi, trovare soluzioni adatte alle proprie esigenze, tenere riservata la controversia. Si tratta di un mezzo di risoluzione rapido ed economico delle controversie. Il procedimento inizia con il deposito della domanda di mediazione e tendenzialmente termina con un accordo tra le parti, che è una soluzione accettabile e sostenibile per tutti i soggetti coinvolti.

I dati della mediazione in Italia

Sono 70 in totale i procedimenti di mediazione legati a conflitti ambientali gestiti dalla Camera Arbitrale di Milano dal 2016 ad oggi. Accordo. Quando le parti decidono di avviare una mediazione l’accordo viene raggiunto nel 70% dei casi. Parti in causa. Nelle controversie ambientali in generale sono coinvolte imprese, amministrazioni, associazioni ambientaliste e comitati di cittadini. Nel 62% dei casi almeno una delle parti in mediazione è un soggetto pubblico. Tempi. I tempi di definizione della vicenda in una mediazione ambientale sono in media di 100 giorni.

Il progetto mediazione ambientale di Camera Arbitrale di Milano

Il progetto di Mediazione Ambientale di Camera Arbitrale di Milano è nato a fine 2015 ispirato a  fenomeni già esistenti in altri paesi e sulla necessità di dare risposta ad una serie di situazioni che, in ambito ambientale, creano particolari problemi: per esempio, sentenze che non aderiscono ai bisogni concreti; procedimenti amministrativi complessi; asimmetria di informazioni tra e parti in causa. Il Servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano è l’unico organismo conciliativo in Italia (rispetto agli organismi delle altre Camere di commercio) ad occuparsi di mediazione ambientale.

I motivi per cui si ricorre alla mediazione

Perché si ricorre alla mediazione? Per la maggior parte le liti nascono da richieste di privati (imprese o cittadini) verso enti pubblici di riqualificazione e miglioramento di aree verdi urbane. Altri esempi concreti riguardano controversie tra più pubbliche amministrazioni per la realizzazione di vasche di laminazione, finalizzate a contenere le esondazioni di fiumi dovuti a piogge torrenziali e maltempo. Altri sono legati alla bonifica di terreni e siti contaminati, scoperti in seguito a lavori di nuova costruzione o all’inquinamento acustico. Si litiga, infine, per emissioni di caldaie dannose e fastidiose.

La tutela dell’ambiente e la sostenibilità sono temi sempre più importanti che coinvolgono da vicino imprese e consumatori. La mediazione, dunque, come strumento conciliativo e risolutivo può davvero contribuire alla valorizzazione e allo sviluppo della green economy, un comparto in cui le imprese stanno crescendo fortemente negli ultimi anni e che sta assumendo un ruolo sempre più importante per tutta l’economia.

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Avvocato dal 2002, giornalista pubblicista dal 2007. Laureata in Giurisprudenza, indirizzo commerciale, all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha maturato un’esperienza ventennale nella comunicazione politico-istituzionale, con attività redazionale di speechwriting e articoli di stampa, preparazione di dossier, report e pareri in merito a novità normative per il Presidente e per i Consiglieri della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Da ottobre 2019, gestisce e coordina le attività di comunicazione di CAM.