L’Italia è in ritardo su rinnovabili e sistemi di accumulo, secondo ANIE

Il presidente Girardi è intervenuto a KEY, The Energy Transition Expo, a Rimini Fiera.

Nonostante i risultati positivi registrati da eolico e fotovoltaico, l’installazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili procede a ritmi ancora troppo lenti.

ANIE
Foto di Dan Meyers su Unsplash

“Nel corso del 2023 sono entrati in esercizio 5.677 MW, in robusto aumento rispetto al 2022, ma neanche la metà di quanto servirebbe per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030, ovvero circa +10 GW all’anno”. È l’avvertimento lanciato da Filippo Girardi, presidente di ANIE Confindustria, nel corso dell’evento “Accumuli e Reti: abilitatori della transizione energetica in Italia” che si è svolto in collaborazione con Elettricità Futura alla fiera KEY di Rimini.

L’ostacolo degli iter autorizzativi

Il primo ostacolo è rappresentato senza dubbio dagli iter autorizzativi. Al 30 giugno 2023, stando ai dati di ANIE Rinnovabili, le procedure VIA depositate presso gli uffici del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica consistono in progetti per complessivi 68.220 MW (in aumento del 142 per cento rispetto al 2022), ma di queste purtroppo solo il 5,2 per cento è arrivato a conclusione.

Leggi anche: Repowering, un’opportunità per raggiungere i target del PNRR

Il rallentamento del mercato degli SdA

Anche l’installazione dei sistemi di accumulo (SdA) procede troppo lentamente, secondo l’Osservatorio di ANIE, che riporta 386.039 SdA installati, per una potenza complessiva di 3.045 MW e una capacità massima di 4.893 MWh: sebbene la variazione tendenziale del primo semestre 2023 segni un +100 per cento rispetto al numero di installazioni del 2022, quella congiunturale tra il primo e il secondo trimestre 2023 mostra un mercato in rallentamento del 19 per cento.

La transizione energetica come motore economico, il commento di ANIE

“Il sistema autorizzativo in Italia non funziona come dovrebbe, allungando i tempi per la realizzazione dei grandi impianti che servono per raggiungere i target sulle rinnovabili”, ha concluso Girardi. Eppure, “la transizione energetica, oltre che un imperativo nel percorso della sostenibilità, rappresenta un motore economico che può stimolare l’innovazione e lo sviluppo industriale, la creazione di posti di lavoro, la crescita economica e il progresso sociale”.

Leggi anche: Transizione verde, dalle utilities 1,8 miliardi di euro annui per lo sviluppo territoriale

Per assicurare il successo di questa sfida, secondo il presidente di ANIE, saranno fondamentali la collaborazione tra pubblico e privato e la cooperazione internazionale.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.