Gestione idrica integrata, la sperimentazione in Piemonte

Un nuovo modello per la gestione efficiente della risorsa idrica. Questa la sperimentazione che sarà avviata in Piemonte. 

Si tratta del primo progetto pilota di Comparto Territoriale ad Alta Sostenibilità Idrica. Realizzato con il patrocinio di Regione Piemonte, alcune aziende di Assoreca, associazione del sistema confindustriale, che rappresenta le aziende operanti nei settori ambiente, sicurezza, energia, salute e responsabilità sociale e dell’Associazione Irrigazione Est Sesia. A loro si aggiungono altri partner come dieci tra le maggiori società di ingegneria italiane.

sperimentazione in Piemonte

L’obiettivo è ottenere uno standard operativo, applicabile in ogni territorio italiano.

L’intento è “superare la concorrenza tra settore agricolo, industriale e civile, passando da un modello competitivo ad un modello sinergico nella gestione della risorsa idrica” sottolinea in una nota Massimo Gargano, direttore generale di ANBI. Per questo è stata scelta un’area come il Trecate-Cerano, caratterizzata da diversi tipi di esigenza idrica: industriale, civile, agricola, zootecnica.

A seguito della estremizzazione degli eventi atmosferici, la condizione della falda freatica va assumendo un ruolo determinante nelle interazioni con i corsi d’acqua superficiali soprattutto in quelle aree caratterizzate da depositi ghiaiosi-sabbiosi, che rendono difficoltosa la pratica agricola, come le aree individuate per il progetto pilota.

“Il 2022 ci ha insegnato che la risorsa idrica non può più essere data per scontata, ma deve essere gestita, adottando nuove strategie e nuove tecnologie – commenta Andrea Girondini, vicedirettore Area Tecnica di A.I.E.S. Dobbiamo imparare ad utilizzare meglio ciò, che abbiamo, sfruttando tutte le conoscenze e facendo sistema con chi ha competenze ed esperienze diverse.”

Come tempistiche si prevede che nei primi mesi del 2024 saranno quantificati i costi e l’individuati gli strumenti di finanziamento per la realizzazione.

Le tipologie di intervento previste dal progetto

Sono quattro le tipologie di intervento previste nel pilota a Trecate-Cerano: la ricarica della falda, l’ottimizzare del ciclo idrico del polo industriale, la realizzazione invasi assecondando  le opportunità offerte dal territorio, il recupero delle acque di depurazione.

L’Associazione Irrigazione Est Sesia ha messo a disposizione i dati di oltre un secondo di monitoraggi. Il che ha permesso di quantificare la risorsa idrica di cui dispone il territorio di Trecate-Cerano.

Tra le azioni previste quella di falda ha un ruolo essenziale per il mantenimento delle risorgive. Vista la sua centralità per le diverse attività dell’area è stato valutato di realizzare una serie di pozzi di ravvenamento per innescare un processo di “ricarica artificiale della falda” nei periodi di maggior disponibilità idrica, che contribuirà ad alleviare l’idroesigenza dei periodi più siccitosi” come spiega l’Anbi nella nota.

Nel contesto delle operazioni rientra anche il ciclo idrico che si svolge all’interno del locale polo industriale di San Martino. Qui si intende recuperare le acque superficiali e sotterranee che usate a fini industriali, quando compatibili possono essere  recuperate e reimmesse nella rete irrigua.

Le cave dismesse di cui sono state individuate due potenziali aree potranno invece svolgere il ruolo di invasi nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale.

Con il depuratore nel territorio di Cerano sarà invece possibile agire per il recupero delle acque reflue depurate da impiegare in agricoltura.

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