Cresce il mercato europeo dell’elettrico, ma l’Italia resta indietro

I dati dello studio eReadiness di PwC Strategy&.

auto elettriche
Foto di Eren Goldman/Unsplash

Nel mese di luglio 2023, in Europa, il numero di immatricolazioni delle vetture elettriche (BEV) ha superato quelle delle vetture diesel, raggiungendo una quota del 14,2 per cento. A trainare la crescita dell’elettrico sono soprattutto Norvegia, Germania e Francia, mentre l’Italia si attesta come fanalino di coda, registrando, a fine luglio, una quota di immatricolazioni BEV pari al 3,8 per cento.

È quanto emerge dalla quarta edizione dello studio eReadiness di PwC Strategy&, pubblicato il 14 settembre, che indaga intenzioni e comportamenti di acquisto di oltre 12.800 guidatori in 18 Paesi nel mondo.

Le sfide da superare

Nonostante il dato relativo al nostro Paese sia negativo, bisogna dire che “l’intenzione all’acquisto di veicoli elettrici espressa dai consumatori italiani è in crescita rispetto allo scorso anno e superiore a quella di altri Paesi europei in cui il mercato dell’e-mobility è decisamente più maturo”, spiega Francesco Papi, partner di Strategy& e Automotive leader di PwC Italia.

mercato europeo dell'elettrico eReadiness PwC
Francesco Papi, partner di Strategy& e Automotive leader di PwC Italia.

“Le ragioni che scoraggiano i consumatori italiani ad acquistare una vettura BEV o PHEV sono, oltre il costo più elevato rispetto alle vetture tradizionali, l’eccessivo tempo di ricarica e l’autonomia limitata della batteria”.

Una possibile soluzione

Lo studio dimostra che il livello di soddisfazione dei clienti durante l’esperienza di acquisto delle vetture elettriche è significativamente più basso rispetto a quello degli acquirenti di vetture a combustione interna. Tra le principali ragioni di insoddisfazione spicca la gestione del processo di installazione delle infrastrutture di ricarica privata, specialmente nel caso in cui questo non sia gestito da case costruttrici, dal concessionario o dalle utilities.

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“Una migliore esperienza in questa fase della customer journey rappresenterebbe un ulteriore volano di crescita del mercato, considerando che il passaparola è il principale elemento ai fini della decisione di acquisto di una vettura elettrica”, sottolinea Francesco Papi.

La penetrazione delle infrastrutture di ricarica

In Italia, circa il 72 per cento dei proprietari ricarica le vetture presso la propria abitazione o al lavoro, mentre il rimanente 28 per cento dei clienti si affida alla ricarica pubblica come principale soluzione, dato in aumento rispetto a quanto rilevato nel 2022.

Si evidenzia un leggero incremento anche nella penetrazione dell’infrastruttura di ricarica pubblica che raggiunge 0,9 punti di ricarica per migliaia di auto circolanti (+0,2 rispetto al 2022), pur rimanendo significativamente indietro rispetto a Paesi come Norvegia (7,6), Svizzera (2,4), Francia (2,4) e Germania (1,7).

Leggi anche: Al via la Settimana europea della mobilità 2023

L’andamento della transizione elettrica

Hong Kong si posiziona come il Paese più maturo per la transizione elettrica, stando all’eReadiness index di PwC Strategy&. Si tratta di un indicatore che tiene conto di quattro fattori: il supporto degli incentivi governativi, l’infrastruttura di ricarica, l’offerta di modelli elettrici, e la domanda da parte dei consumatori.

A livello Europeo, la Norvegia fa da capofila, registrando il punteggio maggiore su tutte e quattro le dimensioni oggetto di indagine. La Svizzera si classifica come la seconda nazione per maturità, mentre Italia, Spagna e Polonia si posizionano ultime.

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