A differenza delle metropoli, in cui si vive una forte disgregazione sociale e una perdita culturale, nei piccoli borghi e comuni d’Italia si riesce a mantenere viva la storia e la cultura del Paese coniugandole alle innovazioni tecnologiche sempre più inclusive. Un lavoro decennale: “Dal 1990 ci stiamo interrogando su come dare visibilità e forza ai piccoli comuni”, ha precisato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, in apertura dell’evento “Voler bene all’Italia 2019. Da piccoli comuni a smart land”, svoltosi nella mattinata del 29 maggio a Roma e promosso dall’associazione ambientalista insieme a Uncem, Unpli, Anci e Symbola.

Il convegno fa parte della festa dei piccoli comuni che culminerà il prossimo 2 giugno in diverse municipalità. L’iniziativa, che è nata nel 2014 per valorizzare le piccole municipalità virtuose, è stata l’occasione per presentare il dossier La realtà aumentata dei piccoli comuni con cui Legambiente ha offerto una “geografia inconsueta dei piccoli comuni”, ha spiegato Giampiero Lupatelli, vicepresidente Caire. Il rapporto analizza i caratteri identitari e la qualità del patrimonio storico e culturale di ogni realtà attraverso l’analisi di una serie di indicatori tematici (quali saldo della popolazione e degli stranieri, digital divide, etc), degli attori in campo e la presenza di patrimonio locale (dai servizi ecosistemici alla presenza di cammini).

Ne emerge un quadro variegato e disomogeneo. In comune c’è che negli ultimi quattro anni i piccoli comuni hanno attratto un numero di persone superiore alla media registrata nel Paese grazie alla densità del patrimonio culturale, all’intensità di servizi ecosistemici e alla ricchezza del luogo. Il riscontro è nei dati sulla densità imprenditoriale: nei piccoli comuni è di 10,4 per imprese con 100 residenti contro una media del Paese di 8,5.

“I piccoli comuni hanno già la capacità di fare un salto di qualità ma hanno bisogno di un sistema di leggi”, ha commentato Rossella Muroni, deputata Leu. “La legge Realacci sui piccoli comuni ha avuto innanzitutto bisogno di un lavoro culturale”.

Di seguito le video interviste alle buone pratiche presenti in sala nella mattinata d’evento.

L’esempio di inclusività nel comune di Chiusano d’Asti in Piemonte. Intervista al sindaco Marisa Varvello

Il rilancio della Costiera Amalfitana è plastic free. Intervista ad Andrea Ferraioli, presidente Distretto turistico Costiera Amalfitana.

Homeforcreativity per la rinascita di Montalto Uffugo. Intervista alla ceo Roberta Caruso.

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