spazioDopo aver completato, il 26 giugno scorso, la rete Baidou, il gps in salsa cinese, continua la marcia del Celeste impero verso il firmamento. Altri due satelliti della Cina sono arrivati nello spazio per implementare il servizio di monitoraggio ambientale.

Gli ultimi lanci della Cina nello spazio

Il 30 maggio scorso la Cina ha messo in orbita due satelliti destinati a monitorare la Terra per aiutare l’agricoltura e studiare i fenomeni estremi del clima (terremoti, inondazioni ecc.). Il 25 luglio successivo è stato il turno di un’ulteriore partenza sempre per studiare la materia oscura e la mappatura ad alta definizione del suolo terrestre.

I due nuovi satelliti

Partiti dal cosmodromo di Taiyuan, provincia settentrionale dello Shanxi, all’interno del razzo “Changzheng-4B” alla missione numero 348, i satelliti HJ-2a e HJ2b sostituiranno i precedenti di vecchia generazione, utilizzati per le medesime attività: informazioni sulle risorse naturali, specialmente acqua e dati pluviometrici, agricoltura e servizi forestali.

Dati tecnici

Prima di chiudere, aiutati dalle informazioni fornite dalla Cina academy of space technology, vediamo qualche specifica tecnica dei due vettori: hanno una lunghezza di 16 metri; sono dotati di una mobilità maggiore rispetto a quelli passati; posseggono le funzioni per monitorare l’utilizzo del suolo, la protezione delle risorse idriche, il controllo dei terreni coltivati. Questi nuovi strumenti permetteranno di intervenire in modo tempestivo con i soccorsi in caso di terremoto.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.