L’emergenza Covid-19 non ha intaccato la fiducia nei servizi di sharing mobility. A maggio i valori di ripresa hanno fatto registrare una netta inversione di tendenza rispetto al calo medio dell’80% del periodo di lockdown. Nell’arco di quattro settimane bici e monopattini in sharing hanno recuperato, rispettivamente, 60 e 70 punti percentuali e sono tornati quasi ai livelli pre Covid-19. Per il car sharing la ripresa è stata più timida, con 30 punti percentuali in più.

Fiduciosi si sono dichiarati i 12.688 cittadini di Roma, Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo che hanno risposto alle domande dell’Osservatorio sharing mobility, spiega Massimo Ciuffini. I risultati della quarta edizione sono stati presentati oggi durante l’evento “#LessCars. 100 giorni che possono cambiare la mobilità del futuro” e sono frutto della partnership con Deloitte, Rete ferroviaria italiana (Gruppo FS italiane), Uber, Key energy di Italian exhibition group e con la media partnership di Lifegate.

Il 71% dei rispondenti ha dichiarato di aver iniziato a lavorare in smart working o di aver attivato soluzioni di didattica da remoto. La maggior parte del campione già ad aprile si è detto disposto a tornare a usare i servizi di sharing nella Fase 2: il 69% il bike sharing, il 66% lo scooter sharing (“mezzi che risentono già normalmente di un andamento stagionale”, precisa Ciuffini) e il 61% il car sharing. Questo perché i cittadini italiani si sentono sicuri: in una scala da 1 a 5 assegnano 3,3 punti alle due ruote e 2,6 all’auto, il punteggio maggiore va ai mezzi senza abitacolo. Il trasporto pubblico conquista solo 1,8 punti.

Mobilità alternativa: l’azione del governo

“Dopo la tragedia del Covid, sta cambiando il nostro modo di vivere, in particolare nelle grandi città”, ha commentato in un videomessaggio il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. La sfida che il governo si pone “è quella di pensare città con meno traffico dove i cittadini, oltre a respirare meglio ed essere più sani, possano costruire un modello più sostenibile e moderno di fruizione degli spazi urbani”, ha rimarcato in un altro videomessaggio Roberto Traversi, sottosegretario di Stato ai Trasporti.

Il Green deal UE è il faro del lavoro del governo, ha commentato Giusy Lombardi, dg della Direzione generale per il clima, l’energia e l’aria al ministero dell’Ambiente. Tra le azioni imminenti la dg ha elencato la promozione “dell’immissione sul mercato di carburanti alternativi sostenibili per diversi modi di trasporto” e “le revisioni delle direttive sulle infrastrutture per i carburanti alternativi”. Si aggiunge la volontà di elaborare “norme più rigorose su emissioni inquinanti atmosferici per i motori a combustione”.

Nel 2021 la Lombardi ha annunciato la stesura di un “piano a zero emissioni per acqua, aria e suolo” che riveda “gli standard di qualità dell’aria per allinearsi maggiormente alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità”. La decisione di estendere il bonus mobilità, spiega la Lombardi, sposa la volontà di reagire prontamente al cambio di passo dettato dall’emergenza Covid-19: “Abbiamo ritenuto che parlare di rottamazione oggi, quando si propende al riutilizzo del mezzo privato per garantire il distanziamento sociale, non ha senso. Lo scenario è mutato rispetto a un “prima” normativo”.

Sulla scia delle nuove possibilità che il governo vuole offrire ai cittadini, Angelo Mautone, dirigente del ministero dei Trasporti della direzione generale per i Sistemi di trasporto ad impianti fissi e il trasporto pubblico locale, ha annunciato: “Domani dovrebbe andare in conferenza unificata un decreto che destina 170 milioni di euro alle piste ciclabili e i criteri di ripartizione delle risorse saranno analoghi al bonus mobilità. Sarà rivolto alle città metropolitane e ai comuni sopra i 50.000 abitanti”.

Tutte misure promettenti che però, sottolinea Anna Donati di Kyoto Club, devono riflettere un’azione continuativa della politica e non azioni spot.

Il ventaglio dello sharing ridisegna le città

Per cambiare il modo di vivere la città il primo passo prevede di ridurre “l’uso dell’automobile e quindi anche il suo tasso di proprietà, che è tra i più alti al mondo”, ha sottolineato Raimondo Orsini, coordinatore dell’Osservatorio sharing mobility.

Rinunciare al possesso delle quattro ruote è stata una scelta obbligata nel lockdown e porterà a un calo delle immatricolazioni nel 2020 del 37% rispetto al 2019, come evidenziato da Luigi Onorato, senior partner di Monitor Deloitte. La mobilità in sharing consente di dare maggiore “sicurezza” e “flessibilità economica”, ha proseguito Onorato, ma ha bisogno “da parte delle Istituzioni, di una revisione delle infrastrutture di mobilità (es. strade pedonali, piste ciclabili, accelerazione 5G, …”. Bisognerà essere concreti per rispondere all’aumentare del +335% di traffico ciclabile solo a Torino durante la Fase 2 e ai +15k di monopattini elettrici e bici in sharing previsti a Milano e Roma nel 2020.

Per questo Onorato propone la definizione di un Piano strategico della nuova mobilità basato su “cinque pilastri: sicurezza e distanziamento sociale, modelli di mobilità intermodali, interventi legislativi per regolarizzare nuove forme di mobilità, evoluzione delle infrastrutture e una condivisione dei dati tra pubblico e privato per efficientare la gestione di domanda e offerta di mobilità”. Un ventaglio di soluzioni che, come sostenuto dall’Osservatorio sharing mobility, permetta di rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini post Covid-19.

Nuovo e vecchio si incontrano nella città di domani

In questa città ridisegnata dalla pandemia la stazione ferroviaria promette di essere “uno snodo nevralgico di presa e rilascio dei mezzi della sharing mobility, nonché un ambito ottimale per posizionare punti di ricarica dei veicoli elettrici”, ha commentato Sara Venturoni, direttore Stazioni di Rfi. Le Ferrovie confermano, come fatto nella passata edizione, la volontà di voler collaborare con i Comuni per indirizzare proficuamente verso lo stesso obiettivo le risorse pubbliche e quelle private.

Anche i servizi di ride sharing sapranno ritagliarsi il proprio spazio: “Entro la fine dell’anno lanceremo il servizio Uber taxi a Napoli ed estenderemo il servizio Uber black in altre 2 città italiane oltre a Milano e Roma. In questo modo saremo presenti, entro la fine del 2020, in 6 città italiane”, ha annunciato Lorenzo Pireddu, general manager Uber Italia. Pireddu ha anche spiegato che in una città l’app di Uber consentirà di visualizzare anche le linee di trasporto pubblico. Scelta che dimostra una forte volontà di integrazione e che consentirà al cittadino di spostarsi con più facilità e scegliendo la soluzione più economica.

Considerato che, come ha ricordato Matteo Antoniola di 5T, la mobilità a richiesta (mobility as a service ndr) consente di abbattere i costi: “In Europa, dopo la casa, la macchina è la maggiore voce di spesa”.

Covid-19 e sharing mobility: dai dati parte il cambiamento

E se i dati sono il fattore abilitante per rispondere in maniera costruttiva al nuovo ecosistema di esigenze, c’è chi ne evoca l’utilizzo e c’è chi già li usa per elaborare rapporti. Valentino Sevino, dell’Agenzia mobilità, ambiente e territorio di Milano, ha spiegato che l’azienda ha usato i dati raccolti tramite altri progetti per incrociarli con quelli di una survey somministrata a un campione di lavoratori in smart working e capire come le persone si muovevano già dal 4 marzo. Questi dati mostrano oggi un lento ritorno alla normalità e una lentissima ripresa dei mezzi pubblici.

I dati consentiranno anche di capire come “regolare meglio” i servizi esistenti che tavolta sono “eccessivamente regolati”, ha precisato Carlos Efe di PardoNew urban mobility alliance. Così da “analizzare più chiaramente gli effetti di certi veicoli sugl iindicatori di salute, sicurezza, benessere, gioia”.

La presentazione dell’Osservatorio sharing mobility è il primo di una serie di eventi, in alcuni dei quali si tornerà a parlare degli effetti del Covid-19, che si potranno seguire sulla piattaforma Lesscars per i prossimi 100 giorni. 120 se si contano quelli previsti durante la manifestazione Key energy 2020 che si svolgerà alla Fiera di Rimini dal 3 al 6 novembre 2020.

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