Il contatore poco intelligente: il peso dell’energia

Come andare verso un futuro luminoso se non valorizzando le potenzialità legate a sostenibilità e inclusione sociale

Le estati nel mio piccolo paese erano magiche. Fino a sera, tutte le strade si animavano di vita e noi ragazzi trascorrevamo intere giornate a giocare e scoprire il mondo intorno a noi. Un episodio, in particolare, avvenuto in quell’estate del millenovecento settantasette ha segnato in modo indelebile la mia vita.

Ricordo ancora quel giorno. Io e il mio amico Salvatore eravamo distesi all’ombra del platano, affianco al bar Primavera, quando uno degli anziani che sedeva ai tavoli a giocare a carte mi fece cenno di andare da lui.

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Foto di Alexandr Ivanov da Pixabay

In realtà, i miei genitori mi avevano raccomandato più volte di non dare confidenza agli sconosciuti, ma cosa intendessero precisamente con la parola ‘sconosciuti’ non mi era molto chiaro. Il paese era così piccolo che conoscevo quasi tutte le persone che lo abitavano, anche solo di vista. Le facce familiari mi rendevano sicuro e la sensazione di confidenza che provavo nei loro confronti mi faceva sentire a mio agio.

Mi avvicinai timidamente al vecchio, con Salvatore che mi spingeva dietro la schiena. Mi consegnò mille lire e mi chiese di andare al ferramenta all’angolo a comprargli un chilo di energia. Si, avete capito bene. Aveva detto proprio così: un chilo di energia.

Oltre all’incarico speciale, mi affidò anche una bottiglia di birra vuota raccomandandomi di tenerla ben chiusa per evitare che l’energia potesse volare via. Avevo solo otto anni, eppure l’entusiasmo mi riempiva di domande e curiosità.

Andai al negozio e, complice di quel gioco crudele, il proprietario si recò nel retrobottega tornando di lì a poco. Prese le mille lire dalle mie mani e mi consegnò la bottiglia che teneva tappata con un enorme dito pollice, invitandomi a fare altrettanto per non farne uscire nemmeno un grammo. Così, mi diressi verso il bar e il vecchio, guardandomi distratto, mi disse di aspettare che facesse buio, così avremmo potuto metterci su una lampadina per far luce di notte.

Rimasi lì, in attesa, per più di due ore. Ero stanco, ma sentivo la responsabilità di quel compito. Il vecchio intanto continuava a giocare e divertirsi con gli amici. Quando smise, si alzò per andare a casa a cena. Gli ricordai dell’energia che gli avevo comprato e lui mi rispose scherzosamente che ero un credulone e che l’energia non si poteva pesare né chiudere dentro una bottiglia.

Qual è il peso dell’energia

Quell’aneddoto ha segnato un punto di svolta nella mia mente di bambino. La curiosità mi spingeva a cercare risposte e a interrogarmi sul concetto di energia. Mentre crescevo, il suo significato assunse forme diverse: energia fisica, energia elettrica, energia mentale. Ma una domanda rimase costante: qual è il vero peso dell’energia?

L’energia è qualcosa di intangibile, invisibile agli occhi ma potentissima nella sua influenza sulle nostre vite. Ci permette di compiere azioni, di dare forma ai nostri pensieri e di raggiungere gli obiettivi più ambiziosi. È la forza che ci spinge a continuare quando sembra che tutto stia crollando intorno a noi.

Ma l’energia va oltre il suo aspetto fisico e il suo valore si estende ai pilastri fondamentali della sostenibilità e dell’inclusione. Nella sua forma più ampia, è una risorsa universale che attraversa i confini della natura e delle persone, collegandoci tutti in un intricato intreccio di vita.

Il ruolo della sostenibilità

La sostenibilità ci insegna a considerare l’energia come una forza preziosa da proteggere e preservare per le generazioni future. È il cuore pulsante del nostro ambiente, dal calore del sole alle acque che scorrono nei fiumi e nei mari.

La nostra responsabilità è quella di utilizzare l’energia in modo oculato, cercando fonti rinnovabili che nutrano la Terra senza esaurirne le risorse.

La sostenibilità ci invita a cercare equilibrio e armonia, perché solo così possiamo garantire un futuro prospero per noi stessi e per le generazioni a venire. Ma l’energia assume un significato ancora più profondo. Ogni individuo, con le sue abilità e diversità, è una fonte unica di energia che arricchisce la nostra società e va accolto, rispettato e valorizzato perché fonte di energia umana, riconoscendo che la nostra forza risiede nella diversità e nella collaborazione.

E proprio l’energia della collaborazione, dell’empatia e dell’accettazione è la chiave per superare le sfide che affrontiamo, dall’inquinamento ambientale all’esclusione sociale. Quando ci uniamo in un unico coro di voci diverse ma armoniose, possiamo trasformare la nostra energia collettiva in una forza di cambiamento straordinaria.

Così, mentre ripenso a quel giorno d’estate trascorso al bar dei giochi di carte, mi rendo conto che l’energia è veramente un tesoro prezioso.

Può essere immaginata dentro una bottiglia di birra, ma il suo vero valore risiede nella capacità di aprirsi alle infinite possibilità che la vita ha da offrire e di trascinare gli altri con sé verso un futuro luminoso.

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