bike sharingContinua la crescita del bike sharing in Italia. In 31 città capoluogo oggi si contano circa 35.000 unità, più del triplo rispetto al 2015. Brescia detiene il record per il numero giornaliero di utilizzi.

I dati del rapporto annuale sul bike sharing stilato dall’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility rivelano anche una diversificazione del servizio. L’analisi tiene conto di alcune città italiane capoluogo di provincia sul territorio nazionale: Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Como, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, La Spezia, Livorno, Mantova, Modena, Milano, Padova, Palermo, Parma, Pesaro, Pisa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Siena, Terni, Torino, Trento, Treviso, Udine, Venezia e Verona.

I dati del rapporto annuale sul bike sharing

Nelle città selezionate i servizi attivi sono 39, +6 rispetto al 2018. Si contano sia veicoli a pedalata muscolare ed elettrici, sia modelli “station-based”, con stazioni definite, che modelli in “free-floating”, a flusso libero, pari al 70% di servizi free-floating.

I modelli di gestione della condivisione di biciclette

I modelli di gestione adottati dai servizi di bike sharing in Italia sono suddivisibili in quattro gruppi:

  • Gestione pubblica tramite società in-house, azienda speciale, società partecipata, cooperative sociali (soprattutto per gli station based);
  • Appalto per la fornitura del servizio di bike sharing con o senza fornitura del sistema (soprattutto per gli station based);
  • Concessione di servizio pubblico;
  • Autorizzazione da parte dell’amministrazione locale alla gestione privata del servizio (soprattutto per il free floating).

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Le differenze tra station based e free floating

Dopo il lockdown, la bici è il mezzo privilegiato dagli italiani, che preferiscono le due ruote al monopattino elettrico. In genere, il free-floating è la modalità preferita nel weekend per noleggi molto brevi. Nel 73% dei casi è inferiore ai 500 metri, nel 50% è pari a cinque minuti. Per lo station-based gli spostamenti, frequenti in settimana e durante le ore a maggior traffico, si assestano al 60% tra 1 e 2 km e durano tra i 6 e i 20 minuti.

La ricerca contiene anche un approfondimento sulle città in cui coesistono queste due tipologie di servizi, in particolare: Bergamo, Mantova, Milano, Padova, Parma, Reggio Emilia e Torino. Dal 2017 il numero totale di noleggi è rimasto costante ma la fetta del free-floating è passata dal 25 al 55%.

A Brescia, dove è presente il servizio BiciMia, si registra il tasso di maggior utilizzo del bike sharing. Seguono CicloPi a Pisa e ToBike a Torino, con un grande interesse per Movi by mobike sempre nel capoluogo piemontese.

I costi del servizio

Il rapporto annuale sul bike sharing stilato dall’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility analizza anche il costo degli abbonamenti annuali. Si va da un minimo di 15 euro a Siena a un massimo di 300 euro per il servizio sperimentale di free-floating di Parma. Il costo di un viaggio di 20 minuti in free-floating è in media di circa 1,2 euro, si scende a 0,5 euro per lo station-based.

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