L’elettrificazione delle auto aziendali non è più una prospettiva futura, ma una realtà consolidata che sta trainando la transizione ecologica in Europa. È questa la maggiore evidenza che emerge dall’aggiornamento del vademecum Come si elettrifica una flotta aziendale: la guida pratica, il documento elaborato da Motus-E. Nei primi otto mesi del 2025, il mercato dei veicoli elettrici nel canale corporate ha registrato un solido incremento, toccando quota 535.496 immatricolazioni nei principali Paesi europei. Questo segmento è cresciuto in modo impressionante dal 2020, con una crescita media annua del 49%.

Questo dato non solo riflette un forte impegno del mondo aziendale verso la decarbonizzazione, ma evidenzia la funzione di volano strategico delle flotte: i veicoli aziendali, percorrendo in media il doppio dei chilometri annui rispetto a quelli privati, producono benefici ambientali ed economici molto più rapidi.
Fleet manager: da operativo a stratega Esg

La guida sottolinea come il ruolo del Fleet manager sia profondamente mutato nell’ultimo decennio. Se in passato il compito principale era l’efficienza operativa, oggi questa figura è diventata un punto di snodo fondamentale per le politiche Esg e l’innovazione industriale dell’impresa.
Il Fleet manager si assume oggi un triplice ruolo strategico:
- analista dei dati: capace di leggere e interpretare costi, emissioni e consumi totali;
- esperto normativo: aggiornato su incentivi, standard ambientali e evoluzioni legislative;
- coordinatore dell’infrastruttura: responsabile non solo dei veicoli, ma anche delle soluzioni di ricarica (on site, pubbliche, rapide).
La transizione alla mobilità elettrica, infatti, richiede la ridefinizione di logiche di approvvigionamento, la riorganizzazione di percorsi e la formazione degli utenti, trasformando la gestione della flotta in una vera e propria leva per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
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Auto elettriche e spinta regolamentare: Fit for 55 e obblighi Csrd
L’accelerazione del mercato è fortemente influenzata da una cornice normativa europea sempre più stringente. Il pacchetto Fit for 55 impone per auto e furgoni nuovi la riduzione progressiva delle emissioni fino al 100% nel 2035. Parallelamente, la Direttiva Csrd (Corporate Sustainability Reporting Directive) stabilisce l’obbligo, per le grandi imprese, di rendicontare le emissioni del proprio parco veicoli, includendo non solo quelle dirette (Scope 1) ma anche quelle indirette (Scope 2 e 3).
In questo contesto, l’elettrificazione della flotta non è solo una scelta ecologica, ma un requisito indispensabile per migliorare il proprio rating Esg e l’accesso al credito. Anche in Italia, il recepimento della Clean Vehicles Directive stabilisce quote minime obbligatorie di acquisto di veicoli a zero o basse emissioni per gli enti pubblici e le società coinvolte nel Codice degli Appalti.
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Miglioramento dell’offerta: autonomia e infrastruttura di ricarica

Anche la rete di ricarica si sta espandendo in modo significativo. A giugno 2025, l’Italia contava 67.561 punti di ricarica (di cui oltre l’85% attivi). La copertura territoriale è in crescita, con il 67% del territorio coperto da infrastrutture entro 5 km. Per le flotte, il modello vincente è la ricarica mista, che combina l’uso di colonnine aziendali (spesso ottimizzando i costi con l’autoproduzione da fotovoltaico) con la rete pubblica veloce e ultraveloce, garantendo flessibilità operativa.
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Vademecum Motus-E: efficienza operativa e intelligenza artificiale
La gestione delle flotte elettriche è sempre più interconnessa con il digitale. La guida evidenzia come l’adozione di piattaforme di fleet management e l’intelligenza artificiale stiano trasformando il settore da un approccio reattivo a uno proattivo e predittivo.
L’AI e i sensori di bordo consentono la manutenzione predittiva, analizzando in tempo reale lo stato di batteria e componenti per prevenire guasti. Questo si traduce in benefici economici straordinari: è possibile ottenere una riduzione dei tempi di fermo fino al 50% e una diminuzione dei costi di manutenzione fino al 40%. Inoltre, il monitoraggio AI-based del comportamento dei driver permette di ottimizzare l’autonomia effettiva dei veicoli elettrici e di ridurre fino al 20% il rischio di incidenti.
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