Sostenibilità e risparmio energetico, i dati dei primi 20 anni della raccolta imballaggi CONAI

Shutterstock 325342805I 20 anni è cresciuto il mercato dei rifiuti in Italia è cresciuto pi del doppio rispetto la media dell’Unione Europea. Di questo processo il CONAI-Consorzio Nazionale Imballaggi ha vissuto tutte le fasi. Costituito nel 1997 in seguito all’entrata in vigore del Decreto Ronchi, il CONAI oggi festeggia i suoi primi 20 nellAssemblea Pubblica, promossa in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, mostrando con orgoglio i suoi numeri davvero da ventennale: 50 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, per un totale di 130 milioni di metri cubi di imballaggi e la mancata emissione in atmosfera di 40 milioni di tonnellate di CO2.

Il bilancio della differenziata sugli imballaggi

Nel corso dell’Assemblea Pubblica, è stata presentata anche la 2° edizione del Rapporto di Sostenibilità di CONAI, che ha mostrato con evidenze numeriche l’impatto positivo del Consorzio a livello ambientale, economico e sociale.

Il risparmio dato dal riciclo dei rifiuti di imballaggio nel 2016 ammonta a 19 TWh di energia, pari al consumo di ben 11 centrali termoelettriche (superiori a 1 GWh).

Dal punto di vista strettamente economico, invece, il riciclo gestito da CONAI e dai Consorzi di Filiera ha generato nel 2016 benefici per 901 milioni di euro.

Dati interessanti se consideriamo come oltre all’ambiente a beneficiarne sia l’occupazione con un comparto che impegna oltre 180mila persone. 

Aspettative per i prossimi 20 anni? La transizione da un modello di consumo lineare ad uno circolare come ha sottolineato nel corso della Assemblea Pubblica di CONAI, il presidente Roberto De Santis:“Una volta completato l’iter europeo, il nostro Paese potrà cogliere l’occasione, come già fece nel 1997, per creare uno scenario favorevole all’ulteriore miglioramento delle performance di riciclo e recupero. Nel processo di ammodernamento del quadro normativo, continuando a tenere fermi i principi del ‘chi inquina paga’, della responsabilità estesa del produttore e dell’universalità del servizio, un ruolo guida dovrà essere mantenuto da un sistema di natura privatistica e non lucrativa, che garantisca l’autonomia necessaria per la determinazione degli oneri economici a carico delle imprese e, al contempo, l’impegno a intervenire lungo l’intero ciclo di vita degli imballaggi”.

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