La competività aziendale passa dalla sostenibilità

Sostenibilità: così aumenta la competitività aziendale

Certiquality

Se in passato la sostenibilità ambientale era un tema spesso messo in secondo piano, ora le aziende hanno compreso come investire in questo settore possa costituire una leva di sviluppo economico efficace, in grado di portare concreti vantaggi in termini di competitività sul mercato. Questo trend, legato all’attenzione a filiere circolari ed efficienti, si inserisce nel quadro di scenari mondiali che hanno visto negli ultimi anni diventare sempre più familiari termini come lotta al cambiamento climatico, efficienza e circular economy, questioni declinate non solo dal punto di vista etico o salutistico, ma anche economico e finanziario. Tanti gli eventi di portata globale che negli ultimi anni hanno puntato i riflettori sul tema sostenibilità portando ad azioni concrete per limitare l’impatto sul Pianeta: dagli accordi di Parigi, ai 17 obiettivi dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, passando – solo per fare qualche esempio – per le politiche europee in tema di circular economy e unione energetica. Tutte iniziative che dimostrano quanto l’attenzione all’ambiente non sia più una tematica di nicchia confinata in orizzonti utopistici, ma un obiettivo concreto da perseguire e da monetizzare. In questo senso il messaggio è sempre più quello di “andare oltre il PIL”, promuovendo un’economia green attraverso strumenti di mercato. In questo senso diventa centrale introdurre un elemento di quantificazione, di certezza, creando un terreno comune di valutazione dell’impatto economico delle filiere green attraverso metodologie di calcolo consolidiate, indicatori misurabili e monitoraggio dei dati.

Nuovi scenari della gestione ambientale

Questo in sintesi è lo scenario emerso dall’incontro organizzato oggi a Milano da Certiquality, un organismo di certificazione accreditato per sistemi di gestione aziendale su qualità, ambiente, sicurezza, certificazione di prodotto e del personale. Un’occasione per sviscerare la tematica della green economy in un contesto multidisciplinare (legislativo, politico e tecnologico) con un focus sull’Italia alla luce delle novità legate, ad esempio, al nuovo codice degli appalti (con i criteri ambientali minimi) e ai nuovi reati ambientali.

Ad introdurre i lavori della mattinata è stato Edoardo Croci, Direttore di ricerca dello IEFE, Istituto di economia e politica dell’energia e dell’ambiente dell’Università Bocconi di Milano che ha sottolineato, inquadrando il tema in ambito mondiale, europeo e poi italiano, come in generale ci sia “uno scenario globale in grande movimento sui temi della sostenibilità” e come anche il nostro Paese si mostri in linea con i trend globali che considerano questo tema un elemento chiave per aumentare la competitività. (nel video a fine articolo l’intervista completa)

Dalla questione dei nuovi reati ambientali alle novità introdotte dal Nuovo Codice degli appalti e, in particolare, dai Criteri Minimi Ambientali (CAM) per gli acquisti verdi, tutti elementi che hanno fatto da catalizzatori alla diffusione tra le realtà produttive di modelli gestionali sostenibili volti a diffondere nel mondo industriale una Life Cycle Perspective. In generale le aziende, come è emerso dalla tavola rotonda a cui hanno preso parte Federchimica, Assolombarda, Assimpredil Ance e Utilitalia, hanno accettato la sfida capendo come la sostenibilità sia da considerare non un semplice elemento accessorio per ottenere maggior appeal sul consumatore, ma un vero e proprio impegno strategico. Tra le criticità emerse: il carico burocratico e, a volte, una mancanza di conoscenza di quelli che sono gli strumenti a disposizione per essere performanti in ambito green.

Green economy e tecnologie: la certificazione EU ETV  

In generale il tema della sostenibilità è anche una questione che fa da cerniera tra l’ambito economico e quello legato all’innovazione tecnologica. In questo senso come ha spiegato Claudia Gistri, Direttore certificazione sistemi di gestione QHSE, Sostenibilità, ispezioni , compliance e processi di certificazione di Certiquality, il rischio è quello di difficoltà nell’accesso al mercato, e nella comunicazione con il cliente che tende a optare per tecnologie consolidate. Proprio per introdurre chiarezza e allo stesso tempo valorizzare le potenzialità di una determinata soluzione tecnologica, la Commissione Europea ha promosso il progetto pilota legato alla certificazione EU ETV, di cui Certiquality è il primo soggetto accreditato in Italia. Si tratta di uno schema di validazione delle prestazioni ambientali di tecnologie innovative che effettua una verifica delle informazioni dichiarate sul mercato relativamente alle prestazioni migliorative in termini di impatto ambientale tramite la progettazione di test con requisiti di qualità e garanzie stringenti e la relativa validazione dei risultati dei test. 

Un modo, dunque, per quantificare e certificare l’impegno green delle aziende che, come ha sottolineato Umberto Chiminazzo, Direttore generale di Certiquality nell’intervento conclusivo della mattinata, ha costituito una linea di demarcazione in termini di crescita per le aziende. Se, infatti, ha spiegato il manager, le realtà non certificate in questo periodo di crisi sono cresciute di circa il 2%, quelle che si sono avvalse di una certificazione hanno registrato un + 3,5%. In generale, ha sottolineato Chiminazzo, l’attenzione a questo tipo di strumenti è in crescita ed è trasversale ai settori più disparati da quello farmaceutico a quello alimentare a riprova di “un interesse concreto delle aziende al di là di aspetti di tipo culturale”.

Nel video l’intervista a Edoardo Croci dello IEFE, Istituto di economia e politica dell’energia e dell’ambiente dell’Università Bocconi di Milano.

http://www.youtube.com/watch?v=UyexHWy4ngk

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.