Investire in eolico e fotovoltaico, lo scenario secondo Eos IM

Shutterstock 321597179EOS IM e Intesa Sanpaolo accordo da 40 milioni di euro

EOS Investment Management (EOS IM), alternative investment fund manager con sede a Londra, ha siglato a fine settembre un finanziamento a medio-lungo termine con Intesa Sanpaolo. Si tratta di un importo pari a 40 milioni di euro.

L’operazione finanziaria

Un’operazione finanziaria che cattura interesse perché finalizzata a valorizzare parte dell’attuale portafoglio del fondo energia Efesto Energy che conta 24 impianti fotovoltaici in 10 regioni italiane, con una potenza complessiva pari a 27 MW e un controvalore superiore ai 65 mln di euro.

Come il fotovoltaico può essere considerato un investimento di valore

L’intervista con Ciro Mongillo, CEO e Fondatore di EOS Investment Managament

Trend Capacit Rinnovabile ItaliaIl fotovoltaico è sempre al centro degli investimenti di interesse per il comparto: come è cambiato il mercato?
Certamente il mercato fotovoltaico è al centro della strategia di crescita di EOS Investment Management che punta ad affermarsi come uno dei principali operatori del settore. Il mercato secondario nel fotovoltaico, in principal modo, ma anche nell’eolico offre molteplici opportunità sia in termini di crescita che di consolidamento. Infatti, non si parla di nuove realizzazioni che come tutti sappiamo ormai sono ricordi, ma si sta consolidando il mercato secondario, che in Italia si caratterizza per la eccessiva frammentarietà e che ormai da un paio d’anni sta passando di mano.

Noi abbiamo lanciato il fondo EFESTO nel febbraio del 2014, siamo quindi ancora oggi nel pieno dell’investment period, almeno per tutto il 2017 e la finalità per i prossimi mesi è quella di intercettare gli impianti che rispondono alle nostre esigenze, dopo accurate DD e con un buon track record. Puntiamo moltissimo, inoltre, a una diversificazione del rischio sia in termini di size che di località e ci piace comprare da interlocutori con esperienza, idealmente da partner industriali che possono portarci valore aggiunto e con i quali spesso facciamo partnership.

Non ci facciamo attrarre da grandi masse, cerchiamo deal interessanti, ovvio, ma partiamo dalla qualità. Una volta acquisiti gli impianti che rispondono ai nostri standard interveniamo con una gestione proattiva degli asset, sia in termini finanziari che gestionali, attuabile grazie alla nostra presenza consolidata sul mercato e alle significative sinergie di portafoglio che ci permettono di beneficiare di un ulteriore fattore di efficientamento.

Il flusso di cassa che entrerà nel fondo servirà a migliorare l’efficienza dell’impianto?

Il recente finanziamento porta importanti benefici al fondo, avendo sia abbassato il costo del debito che migliorato il profilo di ammortamento. Inoltre, ci ha permesso di liberare risorse finanziare per continuare gli investimenti. Abbiamo obiettivi ambiziosi qualitativi e quantitativi: finita la fase di acquisizione punteremo a una crescita per aggregazione.

Di che margini di resa stiamo parlando?

Chi investe in fondi come il nostro ha aspettative che si avvicinano il più possibile alle due cifre.

Qual è il disegno strategico a cui risponde questa operazione? State guardando anche a mercati esteri?

Il nostro team energia sta guardando ai mercati esteri da oltre un anno, ma non per il Fondo Efesto 1.

L’obiettivo è infatti quello di lanciare un secondo fondo energia che, a differenza del primo, investirà sia in greenfield che in brownfield e non solo in Italia, ma anche in altri paese europei. Siamo interessati in particolare ai paesi del Centro e Nord Europa.

L’obiettivo di Efesto 1 rimane quello di fare aggregazione sul mercato solare ed eolico in Italia, oltre a valutare operazioni di efficienza energetica in modo selettivo.

Chi vuole investire oggi in energie rinnovabili cosa deve valutare e come?

Da un lato gli investimenti in energie rinnovabili hanno un orizzonte di lungo periodo con ritorni stabili e a bassa volatilità. Tali investimenti garantiscono una generazione di cassa prevedibile che permette di distribuire fin da subito anche una cedola collocandosi quindi ben al di sopra di altri investimenti dal profilo di rischio comparabile.

Dall’altro le variabili per una corretta gestione sono molteplici. Pertanto consigliamo a chi vuole investire in energia di farlo attraverso strutture “organizzate” in tale gestione, con una consolidata presenza nel settore, in modo da beneficiare degli effettivi vantaggi e da diversificare il rischio che altrimenti, per un singolo impianto, rimarrebbe troppo alto

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.