Anche nel 2023 si prevedono consumi di carbone da record

A rivelarlo, gli analisti dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), che spiegano come l’aumento della domanda dipenda principalmente da Cina e India.

Nel 2022, il consumo globale di carbone è aumentato del 3,3 per cento, fino a raggiungere la cifra record di 8,3 miliardi di tonnellate. Gli analisti dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) non si aspettano valori molto diversi quest’anno.

carbone

A fronte di una riduzione dei consumi da parte dell’Unione europea (-16% nel primo semestre del 2023) e degli Stati Uniti (-24%), la domanda continuerà a crescere in maniera significativa nel continente asiatico.

Cina e India vs. Europa e Stati Uniti

La Cina, l’India e, in misura minore, i Paesi del Sud-est asiatico saranno responsabili di 3 tonnellate su 4 del carbone consumato in tutto il mondo nel 2023, stando al report IEA del 27 luglio. Le prime due nazioni da sole risponderanno di circa il 70 per cento del consumo globale.

carbone IEA

La domanda europea diminuirà drasticamente, invece, grazie alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e alla ripresa dell’idroelettrico e del nucleare; negli Stati Uniti, l’allontanamento dal carbone sarà favorito anche dal calo dei prezzi del gas naturale. Tutto questo porterà le due aree geografiche a rappresentare solo il 10 per cento della “torta”, contro il 40 per cento di trent’anni fa.

Gli scenari legati alla produzione di carbone

Cina e India sono anche, insieme all’Indonesia, i maggiori produttori di carbone a livello mondiale. Nel marzo 2023, la Cina ha superato per la seconda volta i 400 milioni di tonnellate, mentre l’India ha superato per la prima volta i 100 milioni di tonnellate. Sempre a marzo, l’Indonesia ha esportato quasi 50 milioni di tonnellate, un volume mai visto prima. Gli Stati Uniti, che un tempo erano i più grandi produttori di carbone, hanno più che dimezzato la produzione dal picco del 2008.

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L’importanza di efficienza energetica e diffusione delle rinnovabili

“Il carbone rappresenta la più importante fonte di emissioni di CO2 nel settore dell’energia. Servono sforzi maggiori e investimenti da parte della politica, insieme a un’intensa cooperazione internazionale, per favorire un massiccio aumento della quota di energia pulita e dell’efficienza energetica nelle economie il cui fabbisogno energetico sta crescendo rapidamente”, commenta Keisuke Sadamori, direttore Mercati e Sicurezza energetica dell’IEA.

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