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In meno di un anno l’Arera ha autorizzato circa 18 milioni di euro di investimenti per migliorare gli acquedotti italiani. Si tratta di un dato “in linea con quanto previsto dal ‘Piano nazionale di interventi nel settore idrico’ e pari al 22,5% del totale stanziato sul biennio 2019-2020”, spiega in nota l’Autorità.

Investimenti negli acquedotti: il Piano nazionale di interventi nell’idrico di Arera

Secondo una stima, il Piano, adottato nella seconda metà del 2019, potrebbe consentire di erogare entro quest’anno complessivamente 26 milioni di euro. Una cifra pari a circa il 32,5% del finanziamento totale. 

Erogazioni già nel mese di agosto

“A livello di singoli interventi l’erogazione delle prime quote successive all’acconto 2019 è già prevista per il mese di agosto 2020”, spiega Arera in nota. Tale erogazione “si registrerà in media per le gestioni che hanno già speso almeno la metà del finanziamento complessivo del biennio”. 

Investimenti acquedotti, Arera: “La maggior parte delle spese sarà effettuata nei primi otto mesi del 2021”

L’autorità sottolinea inoltre come da un’analisi effettuata sui cronoprogrammi di un campione di Enti emerga come, a livello aggregato, la maggior parte delle spese sarà effettuata nei primi otto mesi del 2021. Ciò è dovuto agli slittamenti causati dall’emergenza Covid-19.

Tra dicembre 2020 e agosto 2021 atteso aumento nell’uso delle risorse

In particolare, “nel periodo compreso tra dicembre 2020 ed agosto 2021, è atteso un aumento di utilizzo delle risorse tra il 30% e il 70% del finanziamento complessivo concesso”.

Guerrini (Arera): Stiamo procedendo con la massima tempestività

“Stiamo procedendo con la massima attenzione e tempestività ad autorizzare l’erogazione di preziose risorse, quanto mai utili a migliorare le infrastrutture e i servizi e a rilanciare gli investimenti in questo particolare momento di difficoltà del nostro Paese” afferma Andrea Guerrini, membro del collegio di Arera.

Incrementare le risorse

“Anche per questo motivo abbiamo segnalato al Parlamento e al Governo l’esigenza di un incremento di risorse per due strumenti che attualmente insistono sul settore idrico: il Fondo di garanzia per le opere idriche istituito presso Csea e la sezione acquedotti del Piano nazionale idrico“, conclude.

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