autoconsumo collettivo comunità energeticoL’apertura all’autoconsumo collettivo e alle comunità energetiche, contenuta nell’articolo 42-bis del decreto Milleproroghe, rappresenta una “svolta importante” per il settore energetico. Di questo cambio di paradigma, e di molto altro, si è parlato nel webinar organizzato oggi da Italia solare. Un dibattito durante il quale è stato analizzato il Dco 1 aprile 2020, n. 112/2020/R/eel, messo in consultazione da Arera fino al prossimo 9 maggio. 

Autoconsumo collettivo, “un cambio di passo” rispetto al passato

Tra i relatori del convegno anche l’amministratore delegato di Rse, Maurizio Delfanti. “Questa iniziativa – ha sottolineato – è un completo cambio di passo rispetto a ciò che accadeva in passato. C’è ora la reale possibilità per i cittadini di diventare protagonisti del sistema del mercato elettrico. È una questione da non sottovalutare”.

Dare strumenti per le policy sull’autoconsumo collettivo

“Come Rse abbiamo un’attenzione molto alta su questo tema – ha aggiunto Delfanti – Abbiamo pubblicato un paio di manifestazioni di interesse attraverso le quali abbiamo raccolto quasi 15 progetti che monitoreremo nel corso del tempo. E’ molto importante per noi seguire le sperimentazioni, perché in questo modo è possibile mettere a punto degli indicatori, dei calcoli e delle misure metriche”. Questi strumenti saranno poi utili a chi deve “istituire delle policy di regime che vadano al di là di questa fase sperimentale”, fornendo “delle basi solide per operare delle scelte”.

Comunità energetiche, autoconsumo e bollette

Ad illustrare in maniera capillare il testo del dco di Arera è stato, nel corso del webinar, Emilio Sani, consigliere di Italia solare. Tra i tanti temi toccati anche quello delle bollette. “Un punto molto importante – ha spiegato – è il fatto che i membri delle comunità energetiche continueranno a mantenere la loro bolletta. Nulla cambierà rispetto al costo del prelievo dell’energia. I fornitori rimarranno gli stessi. I vantaggi dell’autoconsumo collettivo verranno dai redditi generati dall’immissione in rete dell’energia, successivamente redistribuiti tra i membri della comunità”. Anche gli oneri di sistema “continueranno a essere pagati tutti”, ha aggiunto.

La posizione degli utenti

Un altro tema chiave, secondo Sani, è quello della possibilità di avere informazioni sulla posizione degli utenti. “Visto che le comunità vengono fatte su reti di bassa tensione, sarebbe molto importante sapere quali utenti sono su queste reti – ha sottolineato – in questo modo chi vuole realizzare una comunità può sapere chi aggregare. I distributori dovrebbero anche fare delle mappe per far sapere chi è presente in quella rete di bassa tensione. E’ molto importante rimarcare nelle osservazioni per la consultazione questo aspetto”.

Autoconsumo collettivo,“complementarietà tra vecchie e nuove regole“

Tra i rilevi da fare nelle osservazioni al dco messo in consultazione da Arera, ha sottolineato Marco Ballicu, coordinatore del gruppo di lavoro Mercato elettrico di Italia solare, c’è la mancanza di elementi di dettaglio che permettano di “valutare con precisione” il ritorno economico delle configurazioni di autoconsumo collettivo sul mercato. Molto positivo invece il giudizio sulla scelta di Arera “di cercare una piena complementarietà tra queste nuove regole e quelle già esistenti”. Non è stata infatti prevista “alcuna modifica alla struttura regolatoria attuale che disciplina gli impianti di autoconsumo, a cominciare dai Seu”.

Autoconsumo collettivo e storage

Una sfida importante per il settore dell’autoconsumo collettivo è quella tecnologica. Notevole il potenziale delle soluzioni di storage che, come ha spiegato Marco Pigni, coordinatore del gruppo di lavoro Sistemi di accumulo di Italia solare, stanno diventando sempre più “interoperabili” e performanti, anche alla luce delle nuove prospettive legate alle piattaforme di digital energy.

La gestione dei dati

Questa evoluzione in chiave digital renderà strategica la gestione e l’elaborazione dei dati. In quest’ottica, “lo sviluppo delle nuove normative sull’autoconsumo collettivo è imprescindibile dalla sostituzione completa di tutti i contatori dei membri della comunità”, ha sottolineato Andrea Zanotti, coordinatore del gruppo di lavoro Misure e contatori di Italia solare. “L’open meter 2.0, con tutte le caratteristiche e i vantaggi del possesso dei dati, dà la possibilità di fare un cambio di passo”. 

Autoconsumo collettivo e sviluppo del territorio

A chiudere il webinar l’intervento di Edoardo Mancini, vice presidente Legambiente, che ha parlato, tra i tanti temi, del ruolo chiave dell’autoconsumo collettivo per lo sviluppo del territorio. E’ importante, ha spiegato, che questo cambio di paradigma apra la strada “a tutte le possibili soluzioni, non solo cooperative e condomìni”. C’è bisogno che si colgano il più possibile stimoli di questo tipo. In questo modo, infatti, si “installano nuove rinnovabili, si creano opportunità di crescita e si produce innovazione, un elemento che contribuisce allo sviluppo locale “.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.