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Nel mese di giugno la deforestazione della foresta pluviale nei territori dello stato del Brasile si è attestata su una percentuale che supera l’88% rispetto al dato del 2018. In particolare, come spiega un articolo della Reuters,  secondo le rilevazioni dell’agenzia di ricerca spaziale del Brasile il fenomeno ha riguardato ben 920 km quadrati di superficie. Di questa situazione. Naturalmente si tratta di un dato preliminare ma comunque emerge che probabilmente le rilevazioni più dettagliate e ufficiali saranno probabilmente superiori a quelle registrate l’anno scorso.

Le preoccupazioni della Norvegia

A  esprimere preoccupazione per la situazione della foresta amazzonica è stata anche la Norvegia. Timori sono emersi in particolare per il fondo per la tutela della foresta pluviale brasiliana, che negli ultimi 10 anni ha raccolto circa 1,2 mld di dollari e che ha visto  il Paese dare un  contributo rilevante. “L’obiettivo della Norvegia è di continuare la partnership, anche se ci rendiamo conto che anche la chiusura del fondo è un possibile risultato”, ha spiegato il ministro dell’ambiente, come si legge sulla Reuters. 

L’impatto dell’agricoltura industriale sulla deforestazione

Tra i fattori che contribuiscono in modo rilevante alla deforestazione c’è anche l’agricoltura industriale. Secondo uno studio del’Earth Innovation Institute, un’organizzazione no-profit di San Francisco, circa 5 milioni di ettari di foresta ogni anno spariscono per queste attività. Nonostante infatti siano state promosse negli ultimi anni tante iniziative per cercare di arginare il fenomeno, la quantità di foresta rimossa dalle piantagioni di palma da olio e altre colture in forte espansione è rimasta stabile tra il 2001 e il 2015.

Secondo un’altra ricerca analisi dell’analista geospaziale Philip Curtis, circa il 27% della perdita totale di foreste nel mondo tra il 2001 e il 2015 è dovuta all’agricoltura e all’allevamento su larga scala. Questa ricerca ha utilizzato un metodo innovativo. E’ stato infatti addestrato un software sottoponendogli una serie di immagini. Il programma riconosceva così le proprietà matematiche delle immagini distinguendo dalle coltivazioni industriali quelle di piccole dimensioni. 

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