petrolio offshoreL’ad di Eni, Claudio Descalzi, e il capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, hanno siglato un protocollo d’intesa di durata quadriennale per rafforzare i rapporti di cooperazione tra i due soggetti. Servirà a definire i piani di emergenza specifici per ogni tipo di rischio con impatto sulla continuità dell’approvvigionamento energetico in territorio nazionale.

I contenuti del protocollo tra Eni e Protezione civile

L’intesa prevede la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto per il raggiungimento degli obiettivi nelle aree di comune interesse.

L’accordo si occuperà di:

  • ottimizzare le procedure e il flusso delle comunicazioni, sia in condizioni ordinarie che in fase di emergenza, anche attraverso l’eventuale integrazione dei rispettivi sistemi informativi territoriali;
  • di elaborare moduli di formazione congiunta e di esercitazioni al fine di incrementare la conoscenza dei rispettivi modelli organizzativi e di intervento e di accrescere la capacità di risposta sinergica;
  • facilitare l’interazione tra Eni, aziende e istituzioni e, in generale, le articolazioni territoriali del Servizio nazionale della protezione civile – Regioni, Province e prefetture – attenzionando in particolare la pianificazione di protezione civile.

L’obiettivo, spiega in una nota stampa Claudio Descalzi, è “di stabilire un coordinamento ottimale ed efficiente nell’ambito dei contesti emergenziali, lungo tutto il ciclo del valore dell’energia, dalla produzione, al trasporto e alla distribuzione. In tutte quelle azioni nelle quali viene richiesto l’impiego di risorse aziendali a salvaguardia della comunità”.

Le aspettative della popolazione rispetto alle capacità di risposta del sistema di protezione civile hanno standard sempre più elevati. (…) A fare la differenza, nel sistema di Protezione civile italiano, è l’impegno delle più diverse professionalità, sia nel pubblico che nel privato. Tanto nella prevenzione quanto nel superamento dell’emergenza”, conclude in nota Fabrizio Curcio.

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