Copernicus monitora gli incendi americani

Copernicus segue l’attività delle fiamme nella federazione nordamericana. Partite da California e Colorado alla fine di agosto, le fiamme si stanno spostando adesso verso Oregon e Washington. Il Cams (Copernicus atmosphere monitoring service) ne studia portata e direzione.

Le immagini trasmesse da Copernicus sull’attività delle fiamme

Le immagini trasmesse dai satelliti mostrano un’area molto ampia coperta da fumo spesso: in base ai dati della media del periodo 2003-2019 gli incendi hanno prodotto fumo e inquinamento da decine a centinaia di volte superiori alla media. Nel 2020 California e Oregon hanno già emesso molta più anidride carbonica rispetto a ogni altro anno del periodo di riferimento.

attività delle fiamme copernicus
Immagine del satellite di fumo Noaa / Nasa suomi-npp sopra gli Stati Uniti occidentali l’11 settembre 2020. I punti arancioni mostrano incendi attivi. La California si trova al centro della mappa lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, con l’Oregon a nord e Washington appena a nord dell’Oregon. Credito: Noaa / Nasa.

Mark Parrington, scienziato senior del Cams, specifica il significato delle immagini: “Abbiamo monitorato l’entità degli incendi e l’inquinamento da fumo associato mentre viene trasportato dagli incendi attraverso gli Stati Uniti e oltre. Un buon indicatore dello spessore del fumo è la profondità ottica dell’aerosol (Aod). Negli Stati Uniti occidentali, è stato osservato che i livelli di Aod raggiungono valori di sette volte o più superiori alla norma; per metterlo in prospettiva, una misurazione Aod di uno implica già condizioni molto nebulose e una qualità dell’aria potenzialmente scarsa. Il fatto che questi incendi stiano emettendo così tanto inquinamento nell’atmosfera che possiamo ancora vedere un denso fumo a oltre 8000 chilometri di distanza riflette quanto siano stati devastanti per la loro entità e durata”.

Evoluzione del percorso dell’attività delle fiamme

I dati Cams, confrontando le rilevazioni satellitari con i modelli atmosferici, prevedono che il fumo si sposterà attraverso gli Usa, per poi raggiungere il Nord Europa, come già successo alla fine della settimana scorsa.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.