Qual è il ruolo del progetto italiano ECCSELLENT nella riduzione della CO2 atmosferica

Il progetto ECCSELLENT ha lo scopo di rafforzare le strutture italiane che si occupano di cattura del carbonio. Ne parliamo con la dottoressa Cinzia De Vittor.

  • Il 16 dicembre a Trieste si è svolto il kick off meeting di ECCSELLENT, una proposta finanziata dal PNRR e coordinata dall’OGS.
  • L’obiettivo è favorire l’accesso, i servizi e la sostenibilità dei laboratori che già operano nella filiera del CCUS (cattura, utilizzo, trasporto e stoccaggio della CO2) in Italia.
  • La dottoressa Cinzia De Vittor dell’OGS ci spiega perché queste tecnologie rappresentano un valido aiuto nella lotta contro la crisi climatica.
Il kick off meeting del progetto ECCSELLENT - OGS
Il kick off meeting del progetto ECCSELLENT © OGS

Limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi richiede notevoli riduzioni di emissioni di gas serra in tutti i settori della società e dell’economia. Lo afferma l’IPCC, ovvero il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici nato alla fine degli anni Ottanta dall’unione di due organismi delle Nazioni Unite.

È in quest’ottica che ha preso il via il progetto ECCSELLENT per la riduzione dell’anidride carbonica in atmosfera. Il progetto, il cui kick off meeting si è svolto a Trieste il 16 dicembre, ha ottenuto un finanziamento di 16,5 milioni dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR. L’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS) è il proponente dell’iniziativa, con l’obiettivo di potenziare le principali strutture italiane che fanno parte, o che lo faranno nel prossimo futuro, di ECCSEL ERIC.

Il consorzio ECCSEL ERIC e le tecnologie di CCUS

“ECCSEL ERIC è un consorzio che raccoglie tutti i laboratori che si occupano di CCUS, ovvero della cattura, dell’utilizzo, del trasporto e del confinamento geologico della CO2. Attualmente, sono cinque le nazioni che ne fanno parte: Italia, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito e Norvegia, dove si trova la sede”, spiega la dottoressa Cinzia De Vittor, ricercatrice dell’OGS e responsabile del laboratorio ECCSEL – NatLab Italy di Panarea.

“Lo scopo principale di questa infrastruttura è quello di stimolare la condivisione dei dati e renderli più facilmente accessibili. Come OGS, abbiamo proposto inizialmente di partecipare con un progetto chiamato ECCSEL – NatLab Italy, mettendo a disposizione due siti caratterizzati da emissioni naturali di CO2, a Panarea (nell’arcipelago delle Eolie) e a Latera (nel Lazio). Questo progetto è stato approvato e finanziato, permettendoci di studiare l’impatto delle fuoriuscite di anidride carbonica sugli ecosistemi terrestri e marini”.

Il kick off meeting del progetto ECCSELLENT - OGS
Il kick off meeting del progetto ECCSELLENT © OGS

Gli obiettivi e i partner di ECCSELLENT

Grazie a quegli studi, l’OGS è stato nominato rappresentante per l’Italia in ECCSEL ERIC ed è per questo che si occuperà di coordinare il progetto ECCSELLENT, i cui partner sono Università di Bologna, Politecnico di Milano–LEAP, ENEA e CNR (nello specifico, l’Istituto di tecnologie avanzate per l’energia del CNR di Messina e l’Istituto di scienze e tecnologie per l’energia e la mobilità sostenibili del CNR di Napoli).

“Se finora ci eravamo concentrati principalmente sugli aspetti legati allo stoccaggio della CO2, il nuovo progetto riguarda tutta la filiera e si sviluppa in vari work packages, i primi quattro riguardanti proprio le quattro fasi del CCUS. Inoltre, c’è lo scopo di garantire la sostenibilità dei laboratori, favorire l’accesso ai servizi offerti, rafforzare l’eccellenza scientifica e sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo delle tecnologie di CCUS”, prosegue la dottoressa De Vittor.

Leggi anche: La capacità globale di cattura della CO2 aumenterà di sei volte da qui al 2030

Il percorso dell’Unione europea verso la neutralità climatica

Il Regolamento UE 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 giugno 2021 ha istituito il quadro per il conseguimento della neutralità climatica nell’Unione europea entro il 2050. La transizione energetica è uno dei passi più importanti verso il raggiungimento dell’obiettivo. Tuttavia, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA l’acronimo inglese), il CCUS costituisce un valido aiuto in questo percorso.

“La tecnologia è già avanzata, tant’è che in Parsi come la Norvegia e il Canada la CO2 viene stoccata da tantissimi anni. In Italia sono già state identificate diverse aree che potrebbero essere idonee allo stoccaggio. Le stime indicano che il CCUS potrebbe contribuire a ridurre l’anidride carbonica, entro il 2050, di una percentuale compresa tra il 15 e il 20 per cento”, conclude la ricercatrice dell’OGS. I costi elevati, che potrebbero rappresentare una criticità, scendono con l’avanzare della tecnologia. Ed è anche questo il ruolo della ricerca.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.