Il ritardo delle carte geologiche non aiuta contro il cambiamento climatico

L'appello dei Radicali Italiani

rockslide carte geologiche frane
Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay

Il progetto delle carte geologiche Carg ha origini lontane, negli anni 80,  quando ancora gli effetti del cambiamento climatico non erano così evidenti, ma non è andato molto lontano. Oggi sarebbe un patrimonio utile per gestire, e magari prevedere, i disastrosi dissesti a cui stiamo assistendo anche nelle cronache di questi primi giorni di caldo e temporali estivi. E’ quanto denunciano i Radicali Italiani.

Progetto Carg cosa prevede: realizzazione dei fogli geologici su tutto il territorio nazionale con una cartografia geologica a scala 1:50.000 e la raccolta di dati fondamentali per la prevenzione, la riduzione e la mitigazione del rischio idrogeologico e dei dissesti

“Dopo quasi quarant’anni il Piemonte ha realizzato solo il 19,7% delle carte. Male anche la Sardegna, al centro delle notizie in questi giorni, con solo il 36,3%”, dichiara in una nota Igor Boni, presidente di Radicali Italiani che ha verificato i numeri sul sito Ispra, di fatto“Dopo quasi 40 anni siamo a metà dell’opera”.

Non si può dire che sia mancata un’attenzione o dei fondi all’iniziativa dato che come ricorda Boni, il progetto Carg  ha visto “Un primo stanziamento di 81 milioni di euro da parte dello Stato e circa 30 milioni dalle Regioni ha aperto le fasi di rilevamento e pubblicazione fino al 2004. La seconda fase con l’approvazione delle leggi di Bilancio 2019 e 2020 ha previsto lo stanziamento di 25 milioni di euro per il triennio 2020-2022. Con tali stanziamenti si arriverà a coprire solo la metà del territorio. Il progetto Carg, con le proprie banche dati e le cartografie fornisce il nostro Paese di dati essenziali e irrinunciabili tanto più in questi anni che cominciamo ad affrontare il cambiamento climatico”.

Le regioni più indietro nella mappatura geologica

“La maglia nera la vince per distacco il Piemonte, seguito dalla Puglia (27,8%) e dal Veneto (31,5%). Tra le Regioni più virtuose l’Emilia Romagna (87,9%), le Marche (85,7%) e la Campania (85,0%). Servono maggiori risorse, sia da parte dello Stato che delle regioni, per completare il progetto: dissesti superficiali e profondi, frane e terremoti, sono legati alla geologia e alla tettonica che i documenti Carg descrivono. Acquisire maggiori conoscenze per mitigare i rischi e prevenirli costerà immensamente meno di un eventuale ripristino dei danni”, conclude.

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