biodiversità montagna
Foto di Maria Orlova da Pexels

Asvis, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, di cui fa parte anche il Club alpino italiano (Cai), ha pubblicato ieri 31 gennaio, un nuovo position paper intitolato “Le aree interne e la montagna per lo sviluppo sostenibile”.
Alla luce della ricchezza della biodiversità nostrana, lo studio avanza delle proposte attraverso cui affermare i principi della sostenibilità nella programmazione economica e sociale delle aree di montagna. Nello studio si sottolinea anche la necessità di dotarsi di un’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle aree interne e della montagna elaborata dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presso la presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il contenuto del position paper

Nel position paper si sottolinea la necessità di una programmazione adeguata e coordinata delle istituzioni governative, che deve trovare attuazione ai diversi livelli delle amministrazioni locali e deve essere messa in pratica rispettando le diverse peculiarità dei territori.

“Per intervenire adeguatamente dobbiamo tenere in considerazione la complessità dei parametri che definiscono le aree interne. Non solo la distanza dai servizi essenziali per i cittadini ma anche i fattori climatici, biografici e fisiografici, sostiene Elena Torri, stakeholder engagement per Fondazione Unipolis. Come emerge dalle proposte del position paper serve una maggiore connessione tra le diverse strategie adottate finora, dalla Snai alle Green Community, e l’attenzione a valutarne i passi avanti anche alla luce degli obiettivi e dei target dell’Agenda 2030, concretizzando i principi di sostenibilità, equità e giustizia sociale”.

Il position paper auspica un approccio che sia coerente con quanto già realizzato dalla Strategia nazionale per le aree interne – Snai 2014-2020, per la quale sono stati spesi solo il 5,1% dei 279 milioni di euro previsti. Inoltre, bisogna rafforzare la Strategia nazionale delle Green community, finalizzata ad affrontare le disuguaglianze e attuare il Pnrr, ma per coordinare tutto questo, è necessaria l’Agenda proposta nel documento.

“Dobbiamo costruire un nuovo patto tra la montagna e le città, non solo per ridurre le disuguaglianze ma anche per preservare la biodiversità delle aree interne, condizione fondamentale per garantire l’esistenza dei servizi ecosistemici, alla base del nostro benessere” afferma Erminio Quartiani, rappresentate Club alpino italiano nell’ASviS e moderatore con Elena Torri del sottogruppo “Aree interne e montagna” del gruppo di lavoro sul Goal 11 dell’ASviS “Città e comunità sostenibili” che ha curato l’elaborazione del position paper. Per Quartiani “Gli interventi da realizzare con le grandi risorse in arrivo devono essere attuati alla luce di un coordinamento centrale da parte del Cipess ma devono allo stesso tempo perseguire modelli di sviluppo non centralistici, basati sull’autogoverno delle comunità locali”.

Questa pubblicazione sottopone nuove proposte con l’obiettivo di “rendere le aree interne e le montagne più vivibili e attraenti, specialmente per i giovani. Territori da non abbandonare ma verso cui trasferirsi, snodi fondamentali di una transizione economica, sociale e soprattutto culturale imperniata sulla ricerca di nuovi modi di concepire il benessere” sostiene Walter Vitali che, con Silvia Brini, coordina il gruppo di lavoro sul Goal 11 per l’ASviS.

Il rapporto può essere consultato al seguente link.

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