Il green new deal secondo l’industria cartaria

Efficienza energetica, sviluppo industriale e regole certe per guardare alla sfida sostenibile con successo per il comparto. I commenti di Massimo Medugno, Direttore di Assocarta

CartaL’industria Cartaria guarda al Green new deal e lo fa suo individuando tre punti centrali su cui sviluppare la strategia green per il settore.  L’annuncio è del 10 ottobre, durante il corso del seminario organizzato da Assocarta: “Efficienza energetica in cartiera: soluzioni win-win per ridurre costi ed emissioni”, nell’ambito del MIAC, Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria, in corso a Lucca (9-11, ottobre).

“Un evento che scatta una fotografia del settore dal punto di vista della sostenibilità energetica”, spiega Massimo Medugno, direttore di Assocarta che ha moderato la giornata, “come prevedono i primi tre punti del #GreenNewDeal secondo l’industria cartaria, presentato ieri in apertura della mostra con la promozione della cogenerazione ad alta efficienza, con l’obiettivo di renderla carbon neutral. Cogenerazione già ampiamente diffusa nel settore con l’utilizzo di un combustibile fossile a più basso impatto di CO2 con rendimenti elevatissimi tra il 75 e l’80%”.

I tre punti del green new deal secondo Assocarta

I tre punti del green new deal espressi da Assocarta sono: promuovere la cogenerazione ad alta efficienza con l’obiettivo di renderla “carbon neutral”; valorizzare il gas come combustibile pulito per la transizione energetica; utilizzare in maniera ancora più efficace le misure esistenti per l’efficienza energetica e il risparmio energetico.

“Le diagnosi energetiche sono un ulteriore strumento per le aziende per tenere sotto controllo i costi energetici e per questa ragione, come Assocarta, abbiamo sviluppato delle linee guida settoriali verificate anche con ENEA” aggiunge Medugno.

“Prerogativa imprescindibile” ha affermato nel corso della giornata, Elena Bruni di Confindustria:individuare uno strumento con regole chiare per dare certezza alle imprese e affidabilità allo strumento dei certificati bianchi. Troppo spesso abbiamo assistito a revoche di progetti approvati anche dopo diverse rendicontazioni. Queste situazioni devono essere evitate e occorre, quindi, mettere in campo le regole giuste per evitare che ciò si ripeta in futuro”.

 

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