Nel 2024 la raccolta di oli esausti è stata di oltre 80 mila tonnellate. Un valore che corrisponde alla quasi totalità della produzione e a oltre un quarto del rifiuto generato in Italia in un anno. È il risultato della relazione presentata dal Consorzio nazionale per la Raccolta e il trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti (Conoe).

Nel contesto di una produzione nazionale stimata in 300 mila tonnellate l’anno, il Consorzio gioca un ruolo centrale nella valorizzazione attraverso la rigenerazione. Della quota di oli esausti che ogni anno viene prodotta, il 38% proviene da industria, ristorazione e artigianato e il 62% da attività domestiche.
Oli esausti destinati a processi di rigenerazione in biodisel
Oltre il 98% delle tonnellate raccolte è stato destinato a processi di rigenerazione, in particolare per la produzione di biodiesel di seconda generazione. Questo ha consentito di evitare l’emissione di circa 107.000 tonnellate di CO2, “contribuendo alla transizione ecologica e alla riduzione della dipendenza da fonti fossili” si legge a commento nella nota stampa.
Tuttavia, fa sapere il Consorzio, “la collocazione sul mercato dell’olio rigenerato viene penalizzata dalla concorrenza con prodotti di importazione a costi più bassi e dalla mancanza di un riconoscimento normativo pienamente favorevole”. Una situazione che, per il Conoe, “rischia di compromettere gli sforzi virtuosi della filiera nazionale”.
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Conoe: “Il recupero per evitare impatti ambientali dannosi”
Sotto il profilo economico, il bilancio evidenzia un risultato di esercizio positivo e il mantenimento di una solida situazione patrimoniale. Tra le attività più rilevanti, presentate in sede di relazione: la crescita delle convenzioni con enti pubblici e aziende di igiene urbana; l’attività di monitoraggio e contrasto all’illegalità; il supporto alle aziende della filiera; l’intensificazione delle attività di comunicazione e sensibilizzazione.
Il Consorzio conferma, inoltre, l’obiettivo strategico di aumentare i quantitativi intercettati e di rafforzare le sinergie con Comuni, Gdo e cittadini, “affinché ogni litro di olio esausto possa essere recuperato e valorizzato, evitando impatti ambientali dannosi” conclude la nota stampa.
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