Drs deposito cauzionale imballaggi

Anche alcune associazioni europee di produttori e imbottigliatori di bevande, tra cui Natural mineral waters EuropeUnesda soft drinks Europe, sono convinte che i sistemi di Deposito su cauzione degli imballaggi per bevande (Drs-Deposit return system) siano parte integrante di una strategia atta a raggiungere l’obiettivo di economia circolare. Ed è proprio per questo che chiedono all’UE di sostenerne la diffusione.

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L’appello congiunto all’Europa

In una nota, diffusa lo scorso 6 ottobre, insieme a Zero waste Europe, chiedono congiuntamente all’Europa di riconoscere il ruolo dei sistemi di deposito su cauzione per raggiungere gli obiettivi europei di raccolta e riciclo degli imballaggi e definire i requisiti minimi per i nuovi Drs, all’interno della nuova direttiva UE su imballaggi e rifiuti di imballaggio. Le due associazioni si rendono ovviamente disponibili a collaborare per attuare schemi di raccolta efficienti.

Alla luce dei dati attuali di raccolta nell’Unione, difficilmente si sarà in grado di raggiungere gli obiettivi di raccolta fissati dalla direttiva Sup, che impone:

  • un tasso del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029,
  • un minimo del 25% di plastica riciclata nelle bottiglie in Pet a partire dal 2025,
  • un minimo del 30% dal 2030. 

Per questo i Drs potrebbero essere una soluzione efficace. Dall’osservazione dei Paesi in cui sono presenti è palese che abbiano favorito tassi di raccolta elevati, oltre ad offrire il vantaggio di fornire materiale riciclato di alta qualità.

La lacuna normativa

La legislazione europea sul tema degli imballaggi e dei rifiuti da essi derivanti non affronta il tema del Drs. I firmatari della nota ritengono invece che la Commissione europea possa sviluppare dei criteri e dei requisiti minimi per nuovi ed efficienti Drs, aiutando così gli Stati Membri a raggiungere gli obiettivi della direttiva Sup.

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