Ecodesign, ecco le aziende premiate da Conai per aver ridotto l’impatto ambientale degli imballaggi

Le innovazioni selezionate hanno portato a una riduzione significativa delle emissioni di CO2 e dei consumi energetici e idrici.

Conai ecodesign
La premiazione dele aziende vincitrici della decima edizione del bando Conai per l’ecodesign degli imballaggi nell’economia circolare © Conai

Sono 219 le innovazioni premiate nell’ambito della decima edizione del bando Conai per l’ecodesign, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente. Il comitato tecnico le ha selezionate, grazie all’Eco Tool Conai, su un totale di 373 casi presentati da 107 aziende che hanno ridotto l’impatto ambientale dei propri imballaggi, sfruttando almeno una delle sette leve di prevenzione: riutilizzo, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materiale riciclato/recuperato, risparmio di materia prima, ottimizzazione dei processi produttivi, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema imballo.

L’attenzione alla sostenibilità da parte delle aziende italiane

In particolare, i progetti di ecodesign realizzati dalle imprese premiate hanno portato a una riduzione del 30 per cento delle emissioni di CO2, un abbattimento del 22 per cento dei consumi energetici e un taglio del 19 per cento dei consumi idrici. “Numeri che confermano la crescente attenzione delle aziende italiane nei confronti della sostenibilità”, commenta il presidente del consorzio, Ignazio Capuano.

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I cinque super premi per l’innovazione circolare

Fra le aziende premiate, cinque si sono aggiudicate i super premi per l’innovazione circolare da 10mila euro ciascuno. Di seguito l’elenco, svelato il 16 novembre a Milano:

  1. Davines S.p.a., grazie alla riprogettazione dell’imballaggio del suo prodotto Sublime Skin Intensive Serum che ora può essere riutilizzato attraverso l’acquisto di una ricarica;
  2. Crocco S.p.a., per aver facilitato le attività di riciclo. Il suo cappuccio elastico per copertura pallet era un multistrato che usava solo polimeri vergini, mentre ora è in polietilene monomateriale con un 31 per cento di riciclato;
  3. Conserve Italia, che ha modificato la sua bottiglia in vetro trasparente per contenere passata di pomodoro usando vetro ambrato che contiene l’86 per cento di riciclato;
  4. Fontaneto S.r.l., che ha modificato una confezione di ravioli con un multistrato la cui barriera polimerica è inferiore al 5 per cento del peso totale, anch’esso ridotto;
  5. Italsilva Commerciale S.r.l., che ha reso mono-materiale la busta dell’ecoricarica Marsiglia, aumentando il formato del prodotto e limitando l’impiego di materia prima.

Menzione speciale per l’e-commerce a Nakuru S.r.l., che è intervenuta sul pack di protezione per la spedizione online di bottiglie in vetro: il nuovo imballaggio è costituito da due elementi (e non più da quattro) che accolgono sei bottiglie; la protezione interna, a seconda del verso d’utilizzo, può essere utilizzata in maniera indifferente come protezione inferiore o superiore.

Le tendenze in ambito ecodesign

“Dieci anni fa, le aziende lavoravano soprattutto sulla riduzione del peso degli imballaggi”, prosegue Capuano. “Oggi, optano soprattutto per interventi che rendono più efficiente l’uso dei materiali: lavorano per rendere i loro imballaggi sempre più riciclabili, scelgono di usare materia di secondo utilizzo invece che materia vergine, promuovono dove possibile il riutilizzo. Miglioramenti che sono frutto di ricerca e sviluppo, oltre che di un continuo sforzo di innovazione: dietro alla progettazione di un imballaggio c’è una grande attività di studio, possibile grazie alla sinergia fra tutti i soggetti che lavorano nella filiera”.

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