Altroconsumo spiega come fare la raccolta differenziata in modo corretto

raccolta differenziataI dubbi su cosa buttare nei vari bidoni della spazzatura sono molti. Tanti sono anche gli errori più comuni da evitare. Spesso siamo convinti di effettuare correttamente la differenziata. Ecco come evitare errori.

Di seguito alcuni consigli per la raccolta di plastica, carta, vetro e umido e quali sono gli sbagli più frequenti.

Raccolta differenziata plastica: i sei errori più comuni

Secondo il Rapporto rifiuti urbani di Ispra, ogni anno ciascuno di noi produce circa 500 kg di rifiuti. Metà di questi sono imballaggi. La maggior parte è costituita da plastica. Ridurre l’uso della plastica quando non necessaria è una delle vie per limitare l’impatto ambientale dei nostri consumi.

La vera differenza la farebbe, invece, una migliore qualità della raccolta differenziata.

Ecco alcuni degli errori più frequenti nella raccolta della plastica.

  • Giochi: giocattoli in plastica rigida o morbida vanno nell’indifferenziata se di piccole dimensioni. Quelli più grandi o elettrici in piazzola ecologica.
  • Utensili: barattoli di plastica, bacinelle, vasi e sottovasi finiscono nell’indifferenziata.
  • Cancelleria: penne, pennarelli, evidenziatori, squadre, righelli, cartelline in plastica, la cancelleria tutta nell’indifferenziata, anche se di plastica.
  • Tetrapak: il cartone per le bevande in alcuni comuni nella raccolta multimateriale (plastica, carta, metalli). Altri invece lo raccolgono nella carta. Verificare le regole del proprio comune.
  • Accessori: ciabatte o occhiali nell’indifferenziata. Stessa cosa anche i guanti monouso o quelli per i piatti.
  • Apparecchi: elettrodomestici, tastiere del pc, mouse vanno conferiti alla piazzola ecologica. Nel caso di acquisto di un nuovo dispositivo, vanno restituiti al negozio.

I sette errori più frequenti nella raccolta differenziata della carta

Nel bidone della carta vanno gettati: carta di giornale, sacchetti di carta e tutti gli astucci in cartoncino di prodotti alimentari e non.

Le scatole e gli scatoloni vanno appiattiti e compressi per ridurne il volume. I materiali non di cellulosa, come punti metallici o nastri adesivi vanno separati dalla carta. Ogni Comune, inoltre, ha le sue regole su cui è necessario informarsi.

Attenzione quando gettate i materiali cartacei sotto riportati.

  • Scontrini: sono solitamente realizzati con carte termiche e sostanze chimiche che reagiscono al calore e possono generare problemi nelle fasi del riciclo. Vanno, perciò, nell’indifferenziata.

Esiste, però, anche una carta termica di nuova generazione usata per gli scontrini. Questa può essere riciclata nel bidone della carta perché sviluppata senza componenti di reazione chimici. Riporta la dicitura “riciclabile con la carta” e solitamente è blu/grigia.

  • Carta forno e oleata: a meno che non sia indicato diversamente, la carta che avvolge la pasta sfoglia, oppure le focacce o i salumi va nell’indifferenziata. È ricoperta da uno strato di materiale antiaderente.
  • Tetrapak: i contenitori multistrato per bevande sono di carta, ma anche di plastica e alluminio. Ogni comune ha le sue regole. Verificare se vanno raccolti con la frazione multimateriale o con la carta. I materiali non cellulosici come punti metallici o nastri adesivi vanno separati dalla carta.
  • Confezione di biscotti: a seconda del materiale predominante vanno nella carta, nella plastica o nell’indifferenziata. Verificare le indicazioni date dal produttore sulla confezione. Nel dubbio, meglio l’indifferenziata.
  • Scatola della pizza: se è pulita e senza residui di cibo, va nella carta. Se è sporca, bisogna dividere: i resti di cibo nell’umido. Il coperchio pulito nella carta; la parte sporca nell’indifferenziato. Se è in cartone compostabile, va nell’umido. In generale gli imballaggi con residui di cibo non vanno nella raccolta differenziata di carta e cartone. Infatti generano cattivi odori e creano problemi nel processo di riciclo.
  • Fazzoletti di carta: non vanno nella raccolta differenziata. Sono anti spappolo e quindi difficili da riciclare.
  • Carta sporca di sostanze velenose(come vernici o solventi): non è riciclabile.

I sei errori nella raccolta differenziata del vetro

Dovrebbe essere tra le raccolte differenziate più semplici e invece è fonte di molti dubbi e di altrettanti errori. Nella raccolta del vetro si può gettare solo il vetro di bottiglie e vasetti contrassegnati dalla sigla VE.

Non è necessario rimuovere le etichette da bottiglie e vasetti, ma solo svuotarli bene del contenuto. Vietato lasciare nel contenitore il sacchetto di plastica che è servito per il trasporto. Ecco altri errori da evitare.

  • Bicchieri, brocche, caraffe di vetro: vanno gettati nel bidone dell’indifferenziata. Questo perché la raccolta del vetro è destinata solo agli imballaggi di vetro, ovvero bottiglie e barattoli senza coperchio.
  • Cristalli: gli oggetti di cristallo (soprammobili, vasi, bicchieri…) sono da destinare alla raccolta indifferenziata. Il cristallo è un vetro che contiene (anche se in quantità limitate) piombo, che compromette il riciclo del vetro.
  • Specchi: è vero che lo specchio è fatto perlopiù di una lastra di vetro, ma la superficie riflettente è ottenuta facendo aderire alla lastra un sottile strato metallico. Per questo gli specchi vanno buttati nell’indifferenziata.
  • Vetroceramica: le classiche pirofile trasparenti o altri contenitori che resistono al calore sembrano di vetro, ma non lo sono. Sono infatti di pyrex, un materiale che resiste alle alte temperature. Vanno nell’indifferenziata.
  • Lampadine e neon: oltre al vetro, contengono sostanze pericolose per l’ambiente. Vanno portati alla piazzola ecologica oppure riportati in negozio al momento di un nuovo acquisto.
  • Ceramica e porcellana: anche questi due materiali spesso finiscono erroneamente nella raccolta del vetro. Vanno, invece, nell’indifferenziata.

Infine, vediamo come evitare otto errori diffusi nel differenziare l’umido

Dal 1° Gennaio 2022, la raccolta dei rifiuti organici è obbligatoria in tutti i comuni italiani.

Molti comuni, però, ancora non la fanno. Eppure la raccolta dell’umido è fondamentale per la buona riuscita di tutte le raccolte differenziate. Separare i rifiuti organici dal resto dei rifiuti domestici consente infatti di migliorare subito anche la raccolta di tutte le altre frazioni.

Ogni italiano produce 121 kg di rifiuto organico all’anno. Divisi tra scarti organici, rifiuti alimentari, sfalci di verde e potature. In pratica, il 40% dei rifiuti urbani è composto dalla frazione organica.

Nel bidone dell’umido vanno solo gli scarti di cucina: bucce di frutta, residui di verdura, avanzi di cibo. Questi sono gli unici rifiuti biodegradabili che possono essere trasformati in compost, un terriccio utile in agricoltura per aumentare la fertilità dei suoli.

Le bioplastiche compostabili certificate possono essere buttate nel bidone dell’umido. Così come la cenere prodotta dalla legna del camino, nella misura non superiore al 5-10% dell’umido totale.

Ecco quali sono, invece, gli errori più comuni.

  • Sacchetto non compostabile: la raccolta dell’umido deve essere fatta in sacchetti certificati compostabili o di carta.
  • Gusci dei frutti di mare e ossa: la maggior parte degli impianti è in grado di trattare i rifiuti organici solidi, come ossi e gusci di vongole o cozze, insieme agli altri scarti di cucina. Verifica che non ci siano limitazioni specifiche da parte del tuo comune.
  • Tovaglioli di carta: carta casa e tovagliolini possono essere inseriti nell’umido solo se sporchi e in piccole quantità. Non è lo stesso per altri tipi di carta come quella di giornale per esempio. Anche le salviette umidificate non vanno nell’umido. Meglio nell’indifferenziato.
  • Capelli, peli, polvere e sporco: hanno biodegradazione molto lenta. Meglio non buttarli nell’umido ma nell’indifferenziato.
  • Pannolini e assorbenti: il pannolino per l’infanzia non va nell’umido. Nonostante contenga rifiuti organici, non è uno scarto alimentare. Inoltre, contiene plastica. Si possono riciclare nell’umido solo i pannolini compostabili. Prodotti però da pochissime aziende. Quindi, prima di fare errori, bisogna verificare che siano davvero certificati compostabili e che l’azienda di raccolta rifiuti li accetti nell’umido. Gli assorbenti femminili, anche quando sono compostabili e biodegradabili, possono favorire rischi di tipo sanitario. Quindi meglio buttarli nell’indifferenziato.
  • Bollini della frutta: quando si butta nell’umido la buccia della banana o della mela, il bollino incollato va nell’indifferenziata.
  • Lettiere e deiezioni animali: le lettiere per gatti vanno nell’umido solo se interamente compostabili. Ma solo circa il 10% dei prodotti in vendita lo è, quindi bisogna verificare che il prodotto sia compatibile. Meglio evitare di buttare deiezioni canine nell’umido.

Da ultimo, consigli per smaltire rifiuti meno frequenti

Eccone alcuni dei più comuni non compresi in precedenza.

  • Polistirolo: quello per imballaggi alimentari (le classiche vaschette) va nella plastica. Quello di altri imballaggi dipende dal Comune. A volte nella plastica più spesso nell’indifferenziata.
  • Alluminio e lattine: dipende dal comune. Verificare le regole specifiche.
  • Chiavi e piccoli oggetti in metallo: anche se non sono imballaggi, spesso sono accettate nelle raccolte differenziate dei metalli. Verificare presso comune.
  • Padelle: portiamole alla piazzola ecologica perché sono ingombranti per la raccolta indifferenziata domestica.
  • Stoffa (scampoli e vestiti): va messa nei cassonetti gialli delle raccolte stradali o portata presso le piazzole ecologiche. Non va nell’indifferenziata.
  • Farmaci scaduti: mai nelle raccolte differenziate domestiche. Le farmacie hanno bidoni per la raccolta specifica.
  • Residui di vernici e prodotti chimici: vanno portati all’isola ecologica comunale.
  • Olio alimentare esausto (es. di frittura o delle conserve): raccolto (freddo) in un recipiente tipo bottiglie in plastica (Pet), è destinato agli appositi punti di raccolta degli oli alimentari esausti. Le piazzole ecologiche li raccolgono, ma ci sono anche diversi altri punti di raccolta, a seconda della zona. Negli ultimi anni, anche molti supermercati hanno istituito punti di raccolta nei loro negozi.
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