Comunità energetiche: “Il sì agli impianti da 200kW è un inizio per il varo delle misure attuative”

Viscontini, presidente di Italia solare, commenta l'emendamento, auspicando l'arrivo della regolazione e guarda ai prossimi passi da fare a Bruxelles

Montagna
L’autoconsumo condiviso passato con il Milleproroghe potrebbe essere l’inizio di una trasformazione molto più ampia, ne è convinto Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia solare, che sottolinea a Canale Energia come il limite dei 200kW è basso ma rappresenta un inizio. “Era necessario iniziare a produrre le regole per gestire questo tipo di servizi. Ora abbiamo la normativa, al netto dei decreti attuativi, che impone all’Autorità e al Ministero di preparare la documentazione necessaria e varare le misure attuative ”.

Una bella notizia in questo inizio 2020 che come sottolinea Viscontini: “è anche l’unica degli ultimi mesi. Basta vedere come è andata la prima asta del solare per notare che il sistema andrebbe migliorato. Noi preferiamo le riforme strutturali, lo abbiamo già detto”.

Il limite dei 200kW rappresenta un inizio

Intanto il presidente di Italia solare si gode il successo e smorza le polemiche. “Il limite dei 200kW sia basso, ma è la soglia massima attuabile per evitare all’emendamento di rientrare nelle normative sugli aiuti di Stato e dover seguire una procedura autorizzativa più lunga, per essere accettata da Bruxelles. Così siamo operativi in pochi mesi. Ci aspettiamo che a Bruxelles vada alla firma con un limite più elevato per iniziare la procedura necessaria con l’Unione”.

L’obiettivo è pensare di avere impianti su tetti di case, aziende e terreni agricoli. Arrivando a produrre lungo tutto lo Stivale diversi megawatt tutti collegati tra loro e dotati di sistemi di accumulo importanti. Un approccio che consentirà di usare sempre di più energia solare locale, sia istantaneamente sia proveniente da accumuli”.

Trasversalità politica a supporto dell’emendamento

Un “bell’esempio di trasversalità politica” sottolinea Viscontini: “Su tutti il senatore Gianni Girotto, M5s, la persona che più ha promosso l’emendamento. Ma non dobbiamo dimenticare che quando è stato dichiarato inammissibile la stessa Lega, con Paolo Arrigoni, ha fatto una battaglia affinché rientrasse in pista. Insomma è stato un lavoro di squadra su più fronti anche grazie al supporto di Gianluca Beneamati e Chiara Braga del PD, oltre all’appoggio di altri parlamentari dei diversi schieramenti. Qualcosa si muove sul piano politico, d’altronde su questi temi il consenso dell’opinione pubblica è evidente e soprattutto crescente. Da segnalare infine il ruolo molto rilevante, come contributo allo sviluppo e alla promozione della norma, ricoperto da Legambiente.

Intanto le battaglie dell’associazione non si fermano qui: “Abbiamo saputo un po’, a sorpresa, che giovedì scorso è stato approvato il nuovo piano regionale del Lazio che dà indicazioni su come comportarsi su istallazioni a terra, vedremo cosa ci sarà da dire”.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.