Tariffe acqua in crescita, le perdite anche

I dati del XVI Rapporto Nazionale sulle tariffe idriche

Le città dove l’acqua costa di più sono:  Firenze 564,04 euro, Perugia con 511,79 euro e Genova con 504,28 euro. Si paga meno a Milano 160,13 euro, Campobasso 191,18 euro e Napoli 193,64 euro. Rispetto al 2016 si tratta di un aumento medio del 40%.

bollette acqua potabile indagine Altroconsumo
Foto di Andres Siimon su Unsplash

E’ quanto emerge dal XVI Rapporto Nazionale sulle tariffe idriche, realizzato sulla base delle tariffe aggiornate degli ATO e dei Gestori del servizio idrico integrato nel 2024 per tutti i capoluoghi di regione, realizzato da Federconsumatori con la collaborazione della Fondazione Isscon presentato oggi a Firenze.

Il riferimento dei prezzi è su una famiglia tipo composta da 3 persone con un consumo medio annuo di 150 oppure di 182 m3/annui. Nella composizione del costo finale sono comprese le voci relative a: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori), componenti di perequazione (UI1, UI2, UI3 e UI4) e IVA al 10%.alte, rispettivamente con una media di 463,84 euro per 150 m3 e di 586,20 euro per 182 m3.

Perchè l’acqua costa di più

L’eccessiva frammentazione dell’offerta dei gestori, le perdite delle reti e l’accesso alla risorsa le criticità evidenziate nella gestione del servizio idrico integrato.

Stando ai dati Istat la dispersione della risorsa che nel 2022 è stata pari al 42,4% è un dato tra i più alti d’Europa.

Le proposte di Federconsumatori

Secondo l’associazione dei consumatori è fondamentale agire per contrastare tali criticità:

  • agire sui costi, definendo un prezzo calibrato alla capacità reddituale dei cittadini:
  • Avviare un serio piano di investimento per rendere più efficiente, moderna e sicura la rete.
  • Definire, anche attraverso un piano di agevolazioni e supporto, la dotazione di sistemi anti-spreco a livello industriale e agricolo, oltre che civile, con l’adozione di bacini di raccolta, impianti di trattamento delle acque reflue per utilizzi industriali, ricerca e innovazione per la realizzazione di impianti di desalinizzazione, sistemi di sbarramento per consentire il riutilizzo di risorse idriche che andrebbero altrimenti sprecate.
  • Avviare una seria campagna di sensibilizzazione sulla gestione della risorsa idrica, per promuovere un uso responsabile da parte di tutti.

leggi anche: Pfas, Greenpeace: “Acqua contaminata nelle case degli italiani”


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