edifici storici

La ricerca di un prestito per la ristrutturazione della casa puà essere frustrante se ci dobbiamo scontrare contro una stretta creditizia che in Italia resta forte e con tassi che non accennano ad abbassarsi. Tuttavia, soprattutto per le spese superiori a 30 mila euro, potrebbe essere più conveniente rivolgersi a una banca per trovare un mutuo vantaggioso, invece di chiedere un prestito. Il tasso di interesse applicato sui mutui infatti tende a essere più basso rispetto a quello di un normale finanziamento.

Come si può leggere in questa direttiva dell’UE, recepita da poco anche dal Governo Italiano, entro il 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a impatto zero. In quest’ottica, in modo da favorire anche la riqualificazione edilizia dei vecchi immobili, il Governo ha proposto una serie di importanti detrazioni fiscali per chi, decidendo di ristrutturare casa, si impegnasse economicamente anche in lavori che riducano i consumi energetici dell’abitazione.

Interventi che produrranno una riduzione della spesa energetica e quindi un sostanziale risparmio in bolletta. L’obiettivo del 2020, tuttavia, è anticipato di due anni per le dimore o le ville storiche che dovranno essere ristrutturate. La normativa Ue, come anche gli incentivi fiscali del Governo vogliono spingere i proprietari di immobili di pregio resto un restauro sostenibile, una ristrutturazione che coniughi la conservazione del patrimonio storico e architettonico con la riduzione dei consumi.

La sfida non è semplice: l’Italia è straordinariamente ricca di palazzi, ville e dimore storiche e di pregio disseminate su tutto il territorio. Un patrimonio edilizio eccezionale che, grazie a interventi di ristrutturazione mirati per ridurre i consumi energetici, può ritornare a essere spazio comune per tutti i cittadini o abitazione privata di pregio rispettosa delle norme sulla riqualificazione edilizia.

Proprio per rendere consapevoli i proprietari degli edifici storici dell’importanza del restauro sostenibile, l’ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane (Sezione Lazio Giovani) si è impeganta per organizzare, al museo d’arte moderna MAXXI di Roma, un convegno su “Edifici Storici. Restauro e Risparmio Energetico: Nuove Tecnologie per Nuove Prospettive”. L’incontro è stato patrocinato anche dal Dipartimento di Architettura del MAXXI e dal Ministero dei Beni Culturali.

È stato un momento di grande importanza che ha permesso un interessante dibattito tra Amministrazioni Locali, proprietari di dimore storiche, architetti, ingegneri e tecnici del settore energetico: come già si era annunciato, lo scopo è quello di riuscire a coniugare la riqualificazione edilizia e la ristrutturazione degli immobili, puntando sulla riduzione dei consumi energetici, con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico del nostro Paese.

«Restaurare un immobile storico in chiave energetica significa diminuire i consumi e tutelare l’ambiente. Significa anche contribuire alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale nazionale» ha dichiarato la Responsabile del Gruppo Giovani ADSI Lazio, Anna d’Amelio Carbone. Un patrimonio di valore veramente inestimabile se si pensa che solo i 5 mila soci di ADSI mettono insieme qualcosa come 17 mila edifici privati di interesse storico-culturale, ai quali si dovrebbero aggiungere tutti gli immobili di proprietà statale e tutte le dimore storiche o ecclesistiche non iscritte all’Associazione.

a cura di Marco Zaninelli

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