L’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale (Aubac) ha presentato il primo luglio a Roma il primo Rapporto “Dati climatici e risorse idriche”, un documento tecnico-scientifico che analizza l’andamento climatico e idrologico del distretto nel 2024.
Questo perché come ha dichiarato Marco Casini, segretario generale di Aubac: “La conoscenza è la prima condizione per agire in modo efficace. Questo Rapporto rappresenta un salto di qualità nella capacità del distretto di leggere, comprendere e affrontare le dinamiche legate al cambiamento climatico. Si tratta di uno strumento tecnico ma anche strategico, al servizio delle amministrazioni, dei gestori e delle comunità locali, attraverso cui l’Autorità realizza la propria missione di pianificazione e governo delle risorse ambientali”.
Questa è la prima di una serie di pubblicazioni annuali pensate per supportare con dati aggiornati e affidabili le attività di pianificazione territoriale, gestione delle risorse idriche e prevenzione del rischio idrogeologico nell’Italia centrale.
Una scelta quella di guardare a strumenti di monitoraggio per il sistema idrico che la stessa Vannia Gava, viceministro Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica presente ai lavori ha commentato come “fondamentale”.
“Grazie al lavoro di AUBAC, stiamo rafforzando la capacità del Paese di prevenire e gestire i rischi idrici e idrogeologici. Con il DL Siccità, l’avvio della cabina di regia, il primo piano stralcio del PNISSI e gli investimenti del PNRR, abbiamo messo in campo interventi concreti, per oltre un miliardo di euro, volti a migliorare l’efficienza delle infrastrutture e garantire un bilancio idrico sostenibile. È un approccio che unisce istituzioni, cittadini e territori, puntando su innovazione, cultura ambientale e uso consapevole della risorsa acqua”, ha concluso l’onorevole.
I dati del rapportò Aubac in breve
Il 2024 risulta essere un anno segnato da anomalie termiche record, un deficit generalizzato di precipitazioni e una crisi idrica prolungata in diverse aree del distretto. Le elaborazioni contenute nel Rapporto evidenziano una temperatura media annua superiore di +1,9 °C rispetto al periodo di riferimento 1991–2020, una riduzione dell’83% delle nevicate e un calo generalizzato dei livelli idrici dei principali laghi naturali.
Presentati anche alcuni strumenti di analisi come: mappe tematiche, indicatori climatici e rappresentazioni mensili delle principali variabili atmosferiche. Il formato consente una consultazione intuitiva e immediata, utile sia per il lavoro tecnico degli enti, sia per la diffusione della consapevolezza ambientale tra cittadini e comunità locali.
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