Grande Barriera Corallina candidata al più alto premio dell’Unep

Lifetime Achievement Award è il massimo riconoscimento ambientale a livello mondiale

La Grande Barriera Corallina, già sito Patrimonio mondiale dell’Umanità – Unesco dal 1981, è stata candidata ai prestigiosi premi ambientali Champions of the Earth Awards indetti dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep). La candidatura, annunciata lo scorso 22 aprile in occasione della Giornata Mondiale della Terra, è stata presentata su iniziativa dei Reef Guardian Councils della Great Barrier Reef Marine Park Authority.

Grande Barriera Corallina
Foto di Shaun Low su Unsplash.

Definita il “più grande acquario del mondo”, nel suo ecosistema vivono circa 1.600 specie di pesci, 1.500 specie di coralli, 136 specie di squali e razze, oltre a più di 30 specie di balene e delfini.

Grande Barriera Corallina: tutela per generazioni future

Il più grande sistema corallino del Pianeta, con un’estensione di circa 350 mila chilometri quadrati al largo della costa nord-orientale dell’Australia (l’intera estensione della Germania!), potrebbe quindi diventare il primo vincitore non persona fisica del Lifetime Achievement Award, il più alto premio ambientale conferito dall’Unep nel contesto dei Champions of the Earth. Partendo proprio dalla definizione dell’Unesco, quale “organismo vivente di eccezionale importanza globale”, i promotori della candidatura sono ottimisti sulla possibilità di ottenere il riconoscimento per la Grande Barriera Corallina.

La candidatura è il risultato di uno sforzo congiunto di comunità, imprese e realtà locali, tra cui i traditional owners, ossia aborigeni e isolani che hanno con essa un’affiliazione spirituale e culturale, oltre a scienziati marini, studenti delle scuole e delle università, nonché operatori turistici. Il Reef Guardian Councils è sicuro che l’eventuale riconoscimento potrà “accrescere la consapevolezza relativa alla fragilità della barriera corallina e ispirare le persone a programmare un viaggio per poterla ammirare di persona, contribuendo così attivamente alla sua tutela per le generazioni future” si legge nella nota stampa.

Leggi anche Come il biofilm marino reagisce al cambiamento climatico

Ecosistemi tra i più ricchi di biodiversità al mondo

Nonostante il suo status di Patrimonio dell’Umanità, la Grande Barriera Corallina è stata oggetto di preoccupazioni legate al cambiamento climatico e allo sbiancamento dei coralli. L’Unesco, nel 2023, ha infatti considerato l’ipotesi di inserire il sito nell’elenco dei patrimoni in pericolo ma, alla fine, ha deciso di non farlo pur continuando a monitorare da vicino la situazione.

In un video realizzato appositamente per la candidatura, i traditional owners raccontano come la Grande Barriera Corallina sia da millenni “un’importante insegnante, una guaritrice e una fondamentale fonte di sostentamento per il popolo aborigeno”. Anche i master reef guides, ossia le guide che condividono le meraviglie del più grande sistema corallino al mondo, e i biologi marini sostengono la candidatura, sottolineando che la barriera protegge oltre 9.000 specie marine, rendendola uno degli ecosistemi più ricchi di biodiversità al mondo.

Leggi anche Conferenza Onu: oceani “non possono diventare il far west”


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.