“Le profondità marine non possono diventare il far west”: è il chiaro messaggio lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, alla terza Conferenza Onu sugli Oceani che si è svolta a Nizza. L’urgenza è proteggere gli ecosistemi marini dalle crescenti minacce ai delicati equilibri del nostro polmone blu. La Deep Sea Conservation Coalition (Dscc) ha invitato i governi ad agire subito per la tutela delle montagne sottomarine e della biodiversità da attività altamente impattanti come la pesca a strascico. Ma anche levando la voce per una moratoria sull’attività mineraria in acque profonde.

Alla vigilia della conferenza, proprio il Dscc, insieme al Programma Internazionale sullo Stato dell’Oceano (Ipso) e al Marine Conservation Institute, avevano lanciato una nuova Dichiarazione Scientifica sulle Montagne Sottomarine, sottolineando l’importanza ecologica delle montagne sottomarine e invitando gli Stati a onorare gli impegni assunti negli ultimi vent’anni per proteggerle dalla pesca a strascico.
Macron: “follia” la corsa “predatoria” alle acque profonde
Queste sollecitazioni sono state rafforzate da alcuni sviluppi importanti. La Corte di giustizia europea ha infatti confermato le restrizioni alla pesca a contatto con il fondale negli ecosistemi vulnerabili di profondità, respingendo il ricorso legale della Spagna e rafforzando la necessità di una protezione basata sulla scienza. L’estrazione mineraria in acque profonde è stato un altro tema di alto profilo e molto discusso in seno alla Conferenza. Nel loro discorso di apertura, i co-organizzatori, il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo costaricano Chaves Robles hanno espresso una ferma opposizione a qualsiasi corsa allo sfruttamento delle profondità.
In particolare, nel suo intervento, Macron ha definito “una follia” la corsa “predatoria” per l’accaparramento delle acque profonde. Nel corso della settimana, Lettonia, Cipro, Slovenia e Isole Marshall si sono aggiunte alla crescente lista di nazioni che chiedono una moratoria o una sospensione precauzionale dell’attività mineraria in acque profonde, portando il totale a 37 Paesi. Parallelamente, importanti istituti finanziari, tra cui Credit Agricole, Bnp e Caisse des Dépôts hanno annunciato che non finanzieranno alcun progetto di estrazione mineraria.
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Oceani: azioni per attuare l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14
La Conferenza Onu sugli Oceani ha riunito leader mondiali, scienziati e stakeholder per intensificare gli sforzi globali per la protezione del polmone blu. Ha preso parte alle sessioni plenarie anche la presidente della Commissione EU, Ursula von der Leyen, che ha presentato il Patto europeo per gli oceani recentemente lanciato. Al centro dei lavori, anche le iniziative gestite dall’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (Cinea) attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (Feamfa), come parte del più ampio pacchetto di azioni varato dall’Unione europea.
Le principali azioni finanziate dal Feamfa includono:
- Piattaforma Internazionale per la Sostenibilità degli Oceani (Ipos) progettata per supportare i Paesi nell’attuazione degli impegni per la sostenibilità degli oceani;
- Coalizione ad alta ambizione per l’accordo sulla biodiversità oltre la giurisdizione nazionale (Bbnj), nota anche come Trattato sull’Alto Mare, adottato nel 2023 e ratificato dall’UE il 28 maggio scorso.

La terza Conferenza si è mossa nell’ambito di attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 sull’ambiente marino (attualmente il meno finanziato di tutti gli Sdg). Diverse le priorità di azione lanciate dalle dichiarazioni politiche delle parti interessate: lavorare per il completamento dei processi multilaterali legati agli oceani; rafforzare l’ambizione per la loro protezione; mobilitare fonti di finanziamento per conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine e sostenere lo sviluppo di un’economia blu sostenibile; rafforzare e migliorare la diffusione delle conoscenze legate alle scienze marine per migliorare l’elaborazione delle politiche.
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