Stop ai sussidi per i biocarburanti con olio di palma, l’appello delle organizzazioni ambientaliste

Un gruppo di organizzazioni chiede la bocciatura dell’emendamento al DL Milleproroghe che fornirebbe altri sussidi ai biocarburanti a base di olio di palma.

  • L’emendamento 11.63 prolungherebbe fino al 2025 l’erogazione di incentivi alla produzione di biocarburanti a base di olio di palma.
  • Un’ampia coalizione di associazioni ambientaliste italiane ha inviato una lettera aperta al Senato chiedendo che l’emendamento non venga approvato.
biocarburanti con olio di palma
Foto di Nazarizal Mohammad/Unsplash

L’emendamento 11.63, presentato dal Governo in riferimento al DL Milleproroghe, prolungherebbe fino al 2025 l’erogazione di incentivi alla produzione di biocarburanti a base di olio di palma. Un’ampia coalizione di associazioni ambientaliste italiane – Legambiente, WWF, Greenpeace, Transport & Environment, Kyoto Club, Sbilanciamoci, Clean Cities Campaign e Cittadini per l’aria – ha inviato una lettera aperta alle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato chiedendo che l’emendamento non venga approvato.

Olio di palma, un caso di greenwashing

Secondo le associazioni firmatarie, in caso di approvazione, “si rischia di prolungare i sussidi per la produzione di biodiesel da una fonte nociva per clima e ambiente che ha un impatto sino a tre volte più inquinante del diesel fossile che dovrebbe sostituire”. Un vero e proprio caso di greenwashing.

Fra le conseguenze della produzione di olio di palma, infatti, ci sono la deforestazione, l’incremento delle emissioni di gas serra e l’aumento dei prezzi degli oli vegetali. Ogni volta che fanno il pieno, gli automobilisti sono invece chiamati a destinare lʼ1 per cento del prezzo finale alla quota di biodiesel, finanziando con circa un miliardo di euro l’anno il disboscamento del Pianeta.

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Altri Paesi hanno già interrotto l’erogazione degli incentivi

In conclusione, le organizzazioni ambientaliste chiedono che l’Italia mantenga la promessa fatta in precedenza interrompendo l’incentivazione dell’olio di palma già a partire da quest’anno, allineandosi così a Paesi come Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Lituania, Malta, Olanda, Portogallo e Svezia.

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