Sustainable coding Sostenibilità digitale Big data

La sostenibilità investe anche il mondo digitale, ma come supportare la comunità IT nel realizzare software rispettosi dell’ambiente e che siano in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030?

La Fondazione per la Sostenibilità digitale ha pubblicato il paper “Sustainable Coding” proprio con questo scopo, grazie a un gruppo composto da diversi partner della Fondazione: da Enel a Cisco Italia, da Aci Informatica a Eht e Gruppo Fincons. 

“Agenda 2030 mette al centro lo sviluppo sostenibile in ogni aspetto della società, dunque, pubblicare un manifesto sul “Sustainable Coding” significa prima di tutto focalizzare una delle tante dimensioni dello sviluppo. Oggi, la creazione di valore passa dall’intersezione delle tecnologie digitali con la sostenibilità e il manifesto vuole essere un “avviso ai naviganti” per aiutarli ad orientarsi nei mari dello sviluppo software sostenibile e fare luce sulle zone grigie della tecnologia.”, ha commentato Carlo Bozzoli, global Cio di Enel e promotore dell’iniziativa.   

Gli obiettivi del paper

Il paper propone obiettivi che si ispirano a quelli dell’Agenda 2030, ma adattati ai sistemi software, affinché diventino un attivatore di processi di sviluppo sostenibile.

“Il software è un elemento sempre più centrale per qualunque organizzazione, pubblica o privata e per la società in generale.”, dichiara Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità digitale. “Il codice da cui è composto e gli algoritmi che ne regolano il funzionamento, impattando su scelte, comportamenti e decisioni, hanno un peso crescente per singoli individui, istituzioni ed aziende nel determinare le condizioni di sostenibilità sia ambientale che economica e sociale. È importante quindi progettare programmi che da una parte siano progettati rispettando i criteri di sostenibilità, ma dall’altra siano anche motori di sostenibilità ambientale, economica e sociale”, conclude.

I diversi goal dell’Agenda 2030 da raggiungere con i software

Nel documento, si possono dunque trovare regole e consigli che vanno bene sia per chi sviluppa i software, relativamente alle condizioni del lavoro dei team di sviluppo, che per chi lo utilizza, relativamente agli impatti concreti delle scelte fatte a partire da algoritmi. Il software va dunque sviluppato in entrambi i casi osservando i principi di sostenibilità. 

L’obiettivo è definire metriche e standard di valutazione dell’impatto della trasformazione digitale per la sostenibilità.

Al suo interno, si parla dunque del Goal 3 “Salute e Benessere”, che raccomanda di tutelare la salute degli sviluppatori e degli utilizzatori del software. Ma anche del Goal 5 “Parità di genere”, evidenziando come questa vada assicurata nei team di sviluppo per garantire prodotti di qualità. Ovviamente, si parla anche di impatto ambientale con il Goal 7 “Energia pulita ed accessibile” che raccomanda di progettare sistemi e soluzioni efficienti a basso impatto energetico. 

Il manifesto per il sustainable coding è il primo approccio per lo sviluppo del Digital sustainability framework, al quale sta lavorando la Fondazione per la sostenibilità digitale nell’ambito di una attività che vede coinvolte Enel, Cisco Italia, Dnv e BluDigit – Italgas. 

“La sostenibilità deve essere vista e implementata a livello sistemico tenendo conto dei fattori ambientali, sociali ed economici”, aggiunge Luciano Guglielmi, coordinatore del Comitato di indirizzo della Fondazione per la sostenibilità digitale. L’obiettivo è definire metriche e standard di valutazione dell’impatto della trasformazione digitale per la sostenibilità.

“Una corretta ideazione, un adeguato sviluppo ed una intelligente manutenzione del software comportano controllati impatti sull’utilizzo di energia necessaria a farlo funzionare, e quindi una attenzione all’impronta carbonica indotta nell’ambiente, sull’efficiente ed efficace usabilità da parte dell’utilizzatore finale. Quindi una attenzione alla corretta fruibilità da parte di tutti gli utilizzatori per gli impatti sociali e lavorativi indotti, sulla realizzazione di filiere produttive e manutentive eticamente responsabili, sia a livello geografico che di genere. Per questo motivo il Comitato di indirizzo della Fondazione ha fortemente voluto analizzare l’aspetto rilevante della sostenibilità della filiera del software”, conclude.

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