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Il regolamento di organizzazione del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), previsto nel decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 191/2020, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La riorganizzazione, illustrata in una nota stampa ministeriale, comprende la creazione di un nuovo dipartimento portando a tre il numero complessivo.

“La nuova organizzazione, che diventerà operativa tra poche settimane, è un’opportunità per attuare subito l’indirizzo strategico sancito dal nuovo nome del Ministero”, sottolinea in nota il capo di dicastero Enrico Giovannini. “È inoltre coerente con l’approccio di programmazione a medio termine e di integrazione tra le diverse dimensioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza relative alle infrastrutture e alla mobilità sostenibili”.

Nuova organizzazione: i tre dipartimenti

Il primo dipartimento, tra i diversi compiti, si occuperà di programmare e gestire le infrastrutture e i sistemi a rete (es. trasporti) tenendo conto dello sviluppo dei sistemi informativi collegati alla sensoristica, per far sì che la rivoluzione digitale entri nella progettazione e nella gestione di ponti, strade, edifici, dighe. Un occhio di riguardo, dunque, sarà rivolto alla manutenzione “predittiva” a garanzia della sicurezza dei cittadini e della competitività del sistema economico.

Il secondo dipartimento si occuperà di opere pubbliche e di altri progetti di rilievo e dovrà sovrintendere al funzionamento dei provveditorati interregionali. Tra gli ambiti di lavoro: programmi di edilizia pubblica, rigenerazione urbana, ammodernamento e potenziamento delle reti idriche, etc.

Al terzo dipartimento spetterà il compito di incrementare la competitività del Sistema Paese a livello europeo e internazionale garantendo la sinergia tra le diverse tipologie di trasporto: stradale, ferroviario, aereo, trasporto pubblico locale, porti e aeroporti. A questo afferiscono le direzioni generali territoriali in cui opera la motorizzazione civile.

Compiti rinnovati per Capitanerie di Porto e Guardia Costiera

A questi si aggiunge il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera. Con il nuovo regolamento, riporta la nota stampa, sono rafforzate le funzioni del vicecomandante generale, il riconoscimento di Organismo nazionale per il coordinamento dei servizi di ricerca e soccorso marittimi (Italian Maritime Rescue Coordination Centre), la funzione di gestione operativa a livello centrale, di sistema di monitoraggio e di informazione del traffico marittimo e di interfaccia nazionale per l’arrivo e la partenza delle navi.

Più forte per frenare corruzione e illegalità

Per monitorare la regolarità delle società partecipate o controllate, il ministero vedrà rafforzata la funzione di controllo interno con la creazione di una struttura organizzativa deputata al controllo di gestione, regolarità contabile, legittimità amministrativa e vigilanza. L’ufficio preposto al controllo si occuperà anche di prevenire e reprimere l’illegalità. Inoltre, il dirigente diventerà responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione.

Come stabilito dal decreto legge di riordino dei ministeri, infine, l’organizzazione del ministero potrà subire ulteriori modifiche in caso di recepimento delle linee programmatiche del Governo in materia di sviluppo sostenibile.

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