Al voto la Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia

Vediamo i punti salienti in discussione e perché può essere una decisione centrale per combattere la povertà energetica

  • Domani 14 marzo il Parlamento europeo voterà la Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD).
  • Si tratta di un elemento centrale del pacchetto Fit for 55 perché potrebbe agire sensibilmente per contrastare la povertà energetica e la crisi climatica.
  • Una decisione che arriva a poche ore dalla precedente del 10 marzo sulla Direttiva dell’Efficienza energetica che stabilisce come obiettivo europeo il target dell’11,7% entro il 2030.
  • Si tratta di un  target che si attesta al di sotto del RepowerEU.

Direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia

La Direttiva dell’Efficienza energetica, rispetto l’obbligo di risparmio energetico, l’obiettivo annuo del consumo finale di energia è dell’1,49% in media tra il 2024 e il 2030, a partire dall’1,3% e raggiungendo gradualmente l’1,9% entro la fine del 2030.

I combustibili fossili vengono esclusi dalla direttiva che, per gli edifici residenziali, prevede la possibilità di incentivi nel caso si decidesse di eliminarne l’uso. In questo quadro c’è attesa per la decisione domani in Parlamento europeo rispetto quanto si deciderà rispetto la Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD). la direttiva potrebbe rappresentare un asset importante a sostegno delle persone in povertà energetica.

Direttiva sul rendimento energetico in edilizia, i punti salienti prima delle votazioni

La Direttiva sul rendimento energetico in edilizia, al voto domani presso il Parlamento europeo, è stata votata dalla Commissione ITRE a febbraio. In quella sede l’accordo raggiunto è stato un compromesso tra i principali partiti politici: Verdi, S&D, PPE e Sinistra.

In breve:

  • Standard minimi di rendimento energetico come strumento per la mobilitazione delle ristrutturazioni.
  • Il calendario adottato dal Parlamento aumenta leggermente l’ambizione in considerazione della proposta della Commissione: alla CPE D dal 2030/2033 per affrontare tutti gli edifici G, F, ES – MA.
  • Esenzioni multiple per i deputati al PE, in particolare per gli edifici residenziali
  • Disposizioni di sostegno finanziario destinate alle famiglie povere di energia e salvaguardie sociali accanto al quadro MEPS-MA.
  • Eliminazione graduale dei combustibili fossili entro il 2035 (se non fattibile 2040) e niente più sussidi per le caldaie che utilizzano combustibili fossili. Possibile apertura verso sistemi di riscaldamento ibrido (idrogeno e biogas) che significa bloccare i nuovi edifici all’uso delle fossili oltre la data di eliminazione graduale.

Povertà energetica l’importanza del voto di domani

Gli incentivi per la ristrutturazione degli alloggi sono stati offerti per decenni, ma i tassi di ristrutturazione sono molto al di sotto di quanto necessario, in particolare se si considera il numero di famiglie che si trovano ad affrontare la povertà energetica. Spiegano da Friends of the Earth Europe, membro della coalizione Right to Energy, la coalizione di cui è parte anche l’Alleanza contro la povertà energetica. “Abbiamo bisogno di un supporto personalizzato e di programmi di sensibilizzazione per assicurarci che i lavori di ristrutturazione raggiungano coloro che ne hanno più bisogno”.

Le garanzie sociali devono essere attuate insieme agli eurodeputati per proteggere le famiglie vulnerabili. Disposizioni quali i limiti di affitto, la neutralità dei costi ristrutturazioni per proteggere sia gli inquilini e proprietari a basso reddito devono essere rafforzati per garantire l’accessibilità degli alloggi.
La crisi energetica ci ha dimostrato quanto siamo esposti ai prezzi volatili dell’industria dei combustibili fossili. È ora di smettere di riempire le tasche dell’industria dei combustibili fossili e iniziare a proteggerci accelerando la transizione energetica, rafforzando l’impegno dei cittadini nel sistema energetico e decarbonizzando completamente le nostre case.
Accogliamo con favore la data principale di eliminazione graduale per l’uso di combustibili fossili negli edifici (2035), insieme a un arresto anticipato delle sovvenzioni per l’installazione di caldaie a base di combustibili fossili (2024) e deve essere protetto”, conclude la nota

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