Brain AnteVentiquattro ore per salvare il Pianeta. Domani 400 tra studenti, imprenditori, ricercatori, esperti e informatici di oltre 16 città italiane si sfideranno nella Climathon, una gara a colpi di ingegno per difendere la propria città dai cambiamenti climatici. Un giorno e una notte dedicati allo sviluppo di soluzioni innovative che toccherà, contemporaneamente, le città italiane e circa 100 sparse nel mondo.

L’hackathon per il Pianeta

Promossa da EIT Climate-Kic, la più grande partnership pubblico-privata dell’UE composta da oltre 300 membri e finanziata prevalentemente dall’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia (EIT), la sfida riporta l’attenzione sulla responsabilità e sul ruolo delle città quando si parla di riscaldamento globale: entro il 2050 oltre il 70% della popolazione mondiale vivrà in contesti urbani che, già oggi, sono colpevoli di oltre il 70% delle emissioni globali di carbonio. “Anche quest’anno l’Italia è una delle nazioni più coinvolte – commenta in una nota stampa Angelica Monaco, Direttore di Climate-KIC Italy con ben 16 città che hanno deciso di affrontare i cambiamenti climatici nel Climathon”. Torino, in particolare, ospiterà la due giorni di spettacoli, interviste e interventi nota come “Main Stage”.

Ogni città ha scelto un suo “ring”, ad esempio:

  • Roma: rischi e resilienza;
  • Venezia: gestione rifiuti;
  • Bologna: qualità dell’aria;
  • Cagliari: come diventare la Capitale verde europea del 2021;
  • Torino: eventi meteorologici estremi;
  • Ancona, Carpi, Ferrara, Lecce, Ravenna, Rovereto, Salerno, Pesaro, Sassari, Monastier di Treviso: futuro a zero emissioni di carbonio.

Passate edizioni

Nella prima edizione, era il 2015 alle soglie della COP21 di Parigi, la Climathon contava 19 città; l’ultima, quella del 2017, ha totalizzato 6.000 partecipanti di 104 città che hanno sviluppato 2.330 idee. Si è conquistata così il titolo di più grande hackathon sulle soluzioni per la mobilità, inquinamento atmosferico, gestione rifiuti e risorse naturali alla prevenzione di rischi e catastrofi. “Abbiamo dieci anni per mettere in moto il cambiamento, che deve essere radicale e deve coinvolgere tutti i settori – ha commentato in nota Kirsten Dunlop, CEO di EIT Climate-KICE, prima di tutto, il cambiamento deve avvenire nelle nostre menti e nelle nostre scelte quotidiane”.

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