Shutterstock 152011883Le utility dei settori acqua, energia e rifiuti sono pronte ad essere le protagoniste della trasformazione digitale delle città. Gli investimenti nelle tecnologie digitali sono cresciuti del +118% passando dai 164 mln di euro del triennio 2015-2018 ai 358 mln di euro del periodo 2018-2020, con un +6,4% del volume di investimenti pianificati. Incremento anche per gli investimenti complessivi del +33% che sono passati da 4,2 mld del 2015-2017 ai 5,6 mld del 2018-2020. È quanto emerge dalla quarta edizione dell’Orange Book “Utilities 4.0 – Stato dell’arte e prospettive dell’innovazione nei servizi pubblici locali”, realizzata da Fondazione Utilitalis e Utilitalia con il supporto tecnico scientifico di EfficiencyKNow e PwC e presentata stamane a Roma presso la sede del Ministero dello Sviluppo economico.

Utility e investimenti

In particolare, l’indagine, condotta su un campione di 104 utility rappresentanti il 70% del fatturato delle associate di Utilitalia, ha evidenziato che l’85% delle aziende ha investito negli ultimi tre anni in soluzioni di Industria 4.0 e che il 50% delle imprese, per l’idrico il 63%, prevede un elevato impatto sul proprio comparto generato dalle tecnologie 4.0. Il comparto dell’acqua, in particolare, ha registrato una forte fiducia sui benefici attesi dall’applicazione dei sistemi digitali (63%) e ha fatto registrare la maggior percentuale di crescita degli investimenti complessivi (+32%) grazie anche alla regolazione del settore.

Chi ha investito in tecnologie digitali ha scelto soprattutto interventi relativi ad App Mobile (60%) e all’IoT legato a sensoristica (55%), considerato che i gestori aspettano i maggiori cambiamenti dalle soluzioni basate sull’Internet of Things (per quasi il 90% dei gestori) seguite dai sistemi di Intelligenza Artificiale (41%).

Assunzione di nuovi specialisti

Capitolo a parte nell’Orange Book sul fronte delle competenze. A contemplare l’assunzione di specialisti o di nuove figure professionali legate al digital sono le aziende definite “Top” nel report (65%) e le imprese piccole (7%) con un fatturato inferiore ai 25 milioni di euro. Di contro, solo il 24% delle aziende prevede assunzioni di figure specializzate.

Incentivi

Infine, il 25% delle imprese ha aderito ai meccanismi incentivanti Industria/Impresa 4.0 anche se il 60% delle aziende ha palesato l’incompatibilità degli interventi in programma con il sistema di incentivi in digitalizzazione. È la stabilizzazione delle misure la proposta di miglioramento che ha ricevuto le maggiori adesioni da parte dei gestori, oltre il 50%, per facilitare la fruizione degli incentivi per investimenti in digitalizzazione.

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