Pneumatici fuori uso, aumenta il riciclo anche con iniziative a costo zero

Shutterstock 287582921Il fine vita degli pnematici è ricco di opportunità. Lo sa bene il consorzio EcoTyre che ha da poco concluso la terza edizione del progetto ‘PFU Zero nelle Isole Minori’ con una raccolta di oltre 2.000 Pneumatici Fuori Uso (PFU). 

Durante le tre edizioni dell’iniziativa, sono state coinvolte quasi tutte le Isole Minori italiane (Ponza, La Maddalena, Ischia, Vulcano, Panarea, Salina, Stromboli, Lipari, Giglio, Tremiti, Capri, Nisida, Lampedusa, Linosa, Favignana, Procida, Ventotene, Ustica, Pantelleria e l’isola d’Elba). Nel complesso il progetto ha permesso di gestire e raccogliere in totale circa 6.000 PFU valendosi della collaborazione con la divisione sub dell’Associazione Marevivo, numerosi diving locali e grazie alla raccolta straordinaria, organizzata dai Comuni, presso le isole ecologiche. 

‘PFU Zero nelle isole minori’ rientra nel più ampio progetto di EcoTyre – PFU ZERO – che ha l’obiettivo di avere a disposizione una mappatura delle situazioni di abbandono di PFU segnalate da enti locali, associazioni e cittadini.ee

Grazie a questo progetto sono stati raccolti ad oggi oltre un milione di PFU attraverso circa 70 interventi straordinari in tutta Italia. Gli ultimi dati sono stati presentati ai primi di giugno nell’Annual Report EcoTyre 2015. “È appena terminato il quinto anno da quando EcoTyre ha cominciato a operare – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre in una nota- ma considerando lʼattività svolta sembra un periodo molto più lungo. Un percorso che ci ha portato in poco tempo a essere il primo Consorzio in Italia per numero di Soci, che ha gestito nei primi cinque anni circa 25.000.000 di pneumatici con oltre 100.000 missioni di ritiro”.

Nel complesso il rapporto 2015 segna un aumento del 7,6% rispetto allʼanno precedente, per un quantitativo totale raccolto pari a 48.783.751 kg. L’andamento ha visto come picchi più importanti i mesi di maggio-luglio e novembre-dicembre, in concomitanza con le fasi di maggiore attività dei gommisti per il cambio pneumatici estivi-invernali.

Sono aumentati anche i punti di raccolta del 23% in più rispetto al 2014. I dati di crescita più rilevanti hanno interessato le Isole, con aumenti del 95% (Sicilia) e del 113% (Sardegna), oltre al Piemonte con un +107%. La modalità operativa assunta dal consorzio è la prossimità, metodo che segna un approccio efficiente di sistema.

Aumentate anche le missioni di ritiro del 7,6% rispetto allʼanno precedente. Le Regioni in cui si raccoglie di più sono il Piemonte, la Lombardia e il Lazio seguito a brevissima distanza dallʼEmilia Romagna.

Gli PFU sono una vera e propria risorsa perché possono essere recuperati al 100% – spiega sempre nella nota il Presidente – La maggior parte viene triturata per produrre il granulato di gomma, un materiale di riciclo che può essere riutilizzato in una molteplicità di forme. Il mercato, tuttavia, non è ancora in grado di capire lʼimportanza di questo materiale e lʼeconomicità del suo riutilizzo”. Proprio per questo la raccolta di questa materia e doppiamente preziosa. È possibile contribuire all’iniziativa PFU Zero, il primo progetto nazionale di mappatura dei depositi abbandonati. Basta segnalare un deposito abbandonato collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it).

EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta. Le raccolte straordinarie sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali.

Le classi di pneumatici gestite dal consorzio sono quattro: la classe 1 relativa agli pneumatici per auto e moto con un peso inferiore a 20 kg; la classe 2, di cui fanno parte i pezzi da oltre 20 kg come quelli per gli autocarri; la classe 3 relativa agli pneumatici con peso fino a 300 kg; infine la classe 4 riguardante quelli con peso superiore ai 300 kg. Con quasi 29.000.000 di kg, la classe 1 rappresenta il maggior numero di PFU gestiti (circa il 76,4% del totale). 

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