Per il 72% degli imprenditori italiani adottare comportamenti più rispettosi dell’ambiente e della salute umana ha un valore. Il 51% ha posto l’obbligo di fare la raccolta differenziata; il 45% ha sensibilizzato i dipendenti ad abbassare la temperatura dei termosifoni e a chiudere porte e finestre quando accesi per evitare dispersioni di calore; il 44% ha investito in innovazione per migliorare l’efficienza e le prestazioni dei macchinari; il 37% ha installato pannelli fotovoltaici per produrre elettricità; il 34% ha acquistato prodotti realizzati nel rispetto della terra e del lavoro locale.
Lo studio di Conlegno per l’Earth Day
Sono alcuni dei numeri emeri dallo studio promosso da Conlegno in occasione dell’Earth Day, la Giornata della Terra celebrata in tutto il mondo con manifestazioni, convegni, concerti ed eventi sportivi lo scorso 22 aprile, che ha preso in esame un campione composto da 150 imprenditori operanti nelle principali città italiane e 70 testate internazionali che hanno elaborato il tema.
Un ambiente di lavoro più sano e un ritorno economico e d’immagine
I benefici misurati dalle aziende sono diversi e hanno rappresentato, al contempo, il motore di questa “svolta green”. L’87% ha registrato un ambiente di lavoro più sano e sereno; il 73% un risparmio economico sul medio e lungo termine e il 62% ne ha guadagnato in termini di immagine ed affidabilità.
Le donne del Centro-Nord le più “green”
Ma – e questa è una conferma – sono le donne ad essere più attente ai temi green: infatti la percentuale sale all’80% contro il 64% degli uomini. E sono concentrate nelle aree industriali del Centro-Nord, tra cui Milano (77%), Roma (75%) e Torino (74%). L’85% ha meno di 45 anni, mentre la percentuale scende al 59% tra i 46 e i 70 anni.
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